Per la gran parte degli analisti non ci sono molti dubbi. Il picco dei tassi è stato raggiunto ormai da mesi, con le principali banche centrali che hanno iniziato a ridurre il costo del denaro (con la sola eccezione del Giappone).
Dove cercare rendimento in questo scenario? I certificati di investimento possono rappresentare un’interessante opzione, grazie a flussi cedolari periodici e a barriere ampie, che sono in grado di renderli strumenti protettivi anche in caso di moderati ribassi da parte delle borse.
Un elemento chiave dei certificates è legato alla possibile asimmetria fra andamento del sottostante e pay-off del prodotto. Infatti, offrono all’investitore la possibilità di incassare premi che sono pagati anche in caso di moderati ribassi dei sottostanti, sino al limite della barriera.
A titolo esemplificativo troviamo il certificato softcallable di Leonteq (ISIN CH1369861922), focalizzato su tre titoli assicurativi. Ogni mese si incassano premi dello 0,75% lordo (9% lordo su base annua) a patto che nessuno dei tre abbia perso oltre il 40% dai prezzi iniziali. Il rendimento potenziale arriva invece al 18% lordo nel certificato ISIN CH1381835961, che ha per sottostanti le azioni di Banco BPM, Leonardo, STMicroelectronics, sempre con barriere al 60% dei prezzi di osservazione iniziale.
Da notare come non manchino anche prodotti su indici azionari. Si tratta chiaramente di prodotti maggiormente difensivi, con rendimenti solitamente inferiori, a fronte di un rischio più contenuto. I certificati di investimento, poi, possono essere utilizzati anche per diversificare il portafoglio. Consentono all’investitore di puntare su indici, su panieri di azioni, ma anche su sottostanti diversi dall’azionario. Fra questi troviamo le materie prime, i fondi e gli ETF, i tassi di interesse e ora anche il credito.
Infatti, ad inizio 2024 Leonteq ha ampliato la propria offerta con credit linked certificates, prodotti con una struttura simile a quella di un’obbligazione, con una scadenza predeterminata e premi periodici fissi, pagati a patto che la società sottostante non sia coinvolta in eventi di credito. Sono quindi slegati dall’andamento dell’azione e rappresentano una valida opzione per ottenere un rendimento superiore a quello dei bond con un profilo di rischio comunque contenuto.