L’età media dei contagiati da Covid-19 nell’ultima settimana in Italia
Da otto settimane in Italia i nuovi casi di contagio da coronavirus hanno ripreso a crescere. Quello che spicca rispetto a quanto accaduto nella prima ondata di contagi, registrato nei primi mesi dell’anno, è l’abbassamento dell’età media delle persone che entrano in contatto con il virus.
Secondo quanto rilevato dal mistero della Salute nell’ultima settimana (14-20 settembre 2020) l’età mediana dei nuovi casi di coronavirus in Italia si attesta 41 anni.
Età media dei contagiati, dove ci si ammala
Secondo il ministero della Salute attualmente la maggior parte dei focolai è legata all’ambito familiare (76,1% di tutti i focolai attivi), con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative (6,3%) e all’ambito lavorativo (5,6%).
Non è stata accertata, nella settimana di rilevamento, una trasmissione del virus nell’ambito scolastico nonostante siano stati identificati numerosi casi sporadici in concomitanza con la riapertura delle scuole.
Al momento non è possibile valutare l’impatto che l’apertura delle scuole in Italia avrà sull’andamento dell’epidemia.
Gli esperti del ministero ritengono che questo aspetto sarà possibile a partire dalle prossime 2-3 settimane.
Aumentano i ricoveri, possibili nuovi lockdown
Nonostante l’età media dei nuovi contagiati inferiore rispetto al passato, si è registrato un aumento del tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali dal 4% al 5% mentre il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva dal 2% al 3%, con valori superiori al 10% in alcune Regioni.
Si tratta di in livello allarmante tanto da spingere il governatore della Campania De Luca e del Lazio Zingaretti ad ipotizzare nuovi lockdown se la situazione dovesse peggiorare ancora.
Per questi motivi dal ministero della Salute raccomandano di prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento (scopri i consigli di come usare al meglio le mascherine) in cui si osservi un mancato rispetto delle misure raccomandate e durante periodi di permanenza in paesi o aree con una più alta circolazione virale.
In questi casi, si raccomanda di prestare responsabilmente particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione del coronavirus, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili.
Pertanto al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni e suggeriscono di essere pronti alla attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento.