ROMA (WSI) – Giornate intense per Partito democratico e maggioranza. Matteo Renzi dal palcoscenico del Teatro Rossini di Pesaro rincara la dose: “Il Pd deve tirare fuori il coraggio, l’orgoglio, la responsabilità”.
Ribatte Alfano: “Se ha l’obiettivo di prendere la sedia di Letta lo dica”. Critico Giuseppe Civati che giudica la mossa del sindaco di Firenze l’ennesima giravolta per alzare i toni ad una settimana dalla primarie.
Gianni Cuperlo a In Mezz’ora: “Renzi mette a rischio l’unita’ del Partito Democratico”.
Oggi pomeriggio intanto il premier Letta sarà ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per fare il punto sulla situazione del governo e sul passaggio in Parlamento per chiedere la fiducia.
Renzi da Pesaro – Dopo l’intervista in cui chiedeva al Pd l’uscita dalla maggioranza, il sindaco di Firenze incalza da Pesaro: “Il Pd deve tirare fuori il coraggio, l’orgoglio, e la responsabilità. Non può soltanto inseguire ciò che fa il Governo o il resto della maggioranza, deve iniziare a dire le cose che secondo noi servono e su questo essere molto duro”. Matteo Renzi ribadisce le priorità: riduzione dei costi della politica, lavoro ed Europa. Poi smorza i toni. “Non stiamo dicendo ora non più larghe intese, tutti a casa. Non stiamo dicendo questo. Ci sono cose giuste e banali che da 20 anni in Italia non si fanno. Queste tre cose riusciamo a farle o no?”.
Le reazioni – Immediata la risposta del vicepremier Angelino Alfano: “Se Renzi, dopo essersi seduto sulla sedia di segretario del Pd, ha l’obiettivo di prendere la sedia di Letta lo dica con chiarezza senza girarci attorno come si faceva con la vecchia politica”. Subito la risposta di Renzi che da Venezia fa sapere: “Caro Alfano noi non pensiamo alle poltrone, ma al bene del Paese”.
Il botta e risposta prosegue con Alfano che, dalle colonne di Repubblica, rincara la dose e avverte di non tirare troppo la corda perché “noi non abbiamo paura di votare”.
“Decida lui – aggiunge – se assumersi la responsabilità di far cadere il presidente del Consiglio del suo partito”. Sul caso interviene anche il senatore Renato Schifani: “Le questioni sollevate da Matteo Renzi non ci spaventano, anzi siamo pronti al confronto, accettiamo la sua sfida”. Mentre il ministro Beatrice Lorenzin: “Renzi ci dica chiaramente se vuole un patto per il bene dell’Italia o il voto a marzo”.
Dentro il Pd – Le parole del sindaco di Firenze agitano il partito. Gianni Cuperlo sottolinea che la posizione del sindaco di Firenze mette a rischio l’unità del Pd e aggiunge: “Le proposte economiche di Renzi non sono utili al cambiamento di cui abbiamo bisogno”. Critico anche Giuseppe Civati che considera l’affondo solo l’ennesima strategia del sindaco di Firenze ad una settimana dal voto per le primarie. Mentre per Dario Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento, non c’è rischio di spaccatura in caso di vittoria di Renzi alle primarie. (Rainews)