ROMA (WSI) – “Le ombre e i dubbi sulla moneta unica non sono ancora fugati del tutto”. Come dimostra il fatto che “sono bastate due notizie da Karlsruhe, con la sentenza della Corte costituzionale tedesca, e Atene, con la chiusura della televisione pubblica, per dare il segno che la crisi non è ancora finita, per riportare imemdiatamente la tensione sui mercati, far salire i tassi di interesse sul nostro debito e di altri Paesi Ue”. Lo ha detto il premier Enrico Letta, intervenendo con un discorso alla Camera.
Contestualmente, rassicurazione dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha affermato che “la periferia dell’Eurozona è ancora molto lontana dalla zona di pericolo”, nonostante il movimento dei tassi.
“Se l’Europa si ferma è perduta”, ha continuato il premier affermando che a Bruxelles “ci attende un duro confronto”, riferendosi all’imminente riunione del Consiglio europeo. Ancora: “Le ombre sulla tenuta della moneta unica non sono state ancora fugate definitivamente”.
“Nei prossimi mesi vareremo un secondo pacchetto di intervneti” proprio per dare attuazione alla ‘Garanzia per i giovani’, il piano che il prossimo Vertice Ue dovrebbe approvare sull’occupazione giovanile, ha infine annunciato.