ROMA (WSI) – Enrico Letta annuncia tagli alle spese pubbliche. Ma nessun riferimento al famoso impegno di ridurre il numero dei parlamentari ed eliminare il bicameralismo perfetto.
Tra i provvedimenti annunciati: il taglio del 25% delle auto blu – il cui numero passa da da 60 a 44, escluse quelle in dotazione per esigenze di sicurezza -, la riduzione dei voli di stato e “la razionalizzazione e i tagli dei costi rispetto alle esigenze di servizio” di Palazzo Chigi.
Inclusa la decisione di vendere tre aerei di stato, mettendo sul mercato un Airbus 319 e due Falcon 900 della presidenza del Consiglio. L’obiettivo è quello di destinare i finanziamenti al rafforzamento della flotta anti-incendi della Protezione civile.
“Come sapete c’è una flotta aerea, i cosiddetti voli di Stato o voli blu, e negli ultimi tempi ci sono state due direttive, l’ultima a maggio, e con l’applicazione di queste direttive contiamo di poter più che dimezzare il numero di ore volate rispetto a due o tre anni fa. Per questo, di concerto con il capo di Stato maggiore, abbiamo deciso di vendere tre dei dieci aerei di Stato, un Arirbus e due Falcon, e contiamo di ottenere un risparmio di 50 milioni di euro che abbiamo deciso di assegnare alla Protezione civile per rimettere in funzione una parte della flotta anti-incendio che invece nei tagli delle ultime finanziarie ha reso l’operatività ridotta ai minimi, nonostante grandi difficoltà registrate ultimanente in particolare in Sardegna”.
“Maggiore efficienza e riduzione dei privilegi”, promette Letta, non escludendo ulteriori passi.
Sul nodo dei risparmi: “Non potrà essere autorizzato l’invio in missione per la partecipazione a convegni o seminari, neanche in qualità di relatore, salvo i casi in cui si partecipa in rappresentanza del ministero o del sottosegretario delegato”; nel caso delle missioni all’estero, con mezzo aereo: “Si dovrà preferibilmente fare ricorso alla classe economica anche per i volti transcontinentali superiori a cinque ore”; sull’utilizzo dei taxi:”limitato” ai “soli casi in cui non vi sia un modo più economico per raggiungere il luogo derlla missione”; riguardo al personale estraneo alla Presidenza del Consiglio dei ministri: “Non può essere inviato in missione se non in caso di inderogabile necessità”, e sulla delegazioni, “devono essere estremamente ridotte nella composizione”.
In tutto questo, sorgono tuttavia alcuni interrogativi. Soprattutto se si ricorda che, lo scorso 8 giugno, Letta stesso ha citato il taglio dei parlamentari e la riforma del voto alla stregua di misure essenziali: “Non si può immaginare di toccare la legge elettorale senza toccare il punto principale richiesto dall’opinione pubblica” e cioè la “riduzione del numero di parlamentari”.