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L’evoluzione di Spectrum Markets

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La possibilità di negoziare h24, la ricerca continua di nuovi partner e l’attività di formazione per i risparmiatori sono i punti di forza del mercato paneuropeo dei certificati

Il mondo degli investimenti è cambiato in modo drastico, soprattutto negli ultimi anni. Di riflesso, molti investitori, soprattutto  delle nuove generazioni, si sono via via avvicinati ai mercati finanziari. L’ascesa del ramo retail sembrava lontana, ma la digitalizzazione accelerata, che ha toccato trasversalmente tutti gli investitori, e il crescente interesse multi-generazionale hanno reso possibile ciò che prima era poco probabile. Spectrum Markets, il mercato paneuropeo dei securitised derivatives, è nata proprio in questo momento e ha saputo cavalcarlo, facendo leva sulle caratteristiche su cui era stata fondata: flessibilità e accessibilità.

Un mercato in forte crescita.

“Quando abbiamo iniziato nel 2019, pochi credevano che ci fosse davvero bisogno di un’altra sede di negoziazione incentrata sul retail, e che offrisse la possibilità di negoziare h24 e 5 giorni su 7. Per noi, la comodità nel trading è una necessità, non un lusso, e ogni restrizione sulla flessibilità rappresenta un’involuzione”, ricorda Christophe F. Grosset, european sales director di Spectrum Markets. L’intuizione di focalizzarsi sul retail, con un orario esteso, ha premiato la trading venue paneuropea che ha da poco festeggiato il suo quarto anno di età, coinciso con il raggiungimento dei dieci milioni di trade. Non solo il trading fuori orario ha rappresentato più di un terzo del volume totale di Spectrum in modo costante fin dal lancio, ma una finestra di negoziazione più ampia sembra essere ormai la direzione che l’intera industria sta promuovendo. A testimonianza di ciò, la recente decisione di Borsa Italiana, che ha esteso le trading hours del mercato dei certificati fino alle 22.“Crediamo di poterci definire pionieri nell’aver cercato di rispondere alla nuova generazione di investitori, alimentando la domanda di opportunità di investimento. A testimonianza di ciò, il nostro progressivo ampliamento, che è comunque ancora ai suoi albori”, prosegue Grosset.

Nuovi partner ed educazione finanziaria.

La visione di Spectrum ha attirato l’attenzione di vari player dell’industria che si sono progressivamente uniti alla sede di negoziazione. Molti di questi proprio in Italia.  Oltre a emittenti come Unicredit e Societe Generale, infatti, la lista dei membri di Spectrum annovera autorevoli realtà come Intermonte, Equita e, il più recente, Directa Sim.
Commenta Grosset: “Per noi questa collaborazione è un importante traguardo nel nostro percorso di crescita, e una conferma della validità della nostra strategia, dal momento che Directa è un partner altamente rispettato e l’Italia, come terza economia più grande d’Europa, rappresenta uno dei nostri mercati principali. Il lavoro per Spectrum Markets non si ferma qui. L’accordo con Directa, infatti, sta aprendo nuove strade, anche in ambito educativo.

“Per adesso, riteniamo di aver sviluppato una delle migliori soluzioni di trading, grazie alla flessibilità che offriamo e alla combinazione con un mercato regolamentato e l’expertise dell’intermediario come Directa. Per noi, però, questo non rappresenta solo un accordo commerciale, bensì una strategia congiunta di cooperazione che mira a soddisfare le esigenze degli investitori finali”, puntualizza Grosset. I prossimi passi vedranno la trading venue impegnata in progetti divulgativi, in collaborazione con trader rinomati nell’industria, per portare una maggiore consapevolezza e conoscenza di strumenti strutturati come i securitised derivatives. Nel frattempo, prosegue il lavoro di annessione di nuovi partner, per assicurare un ampliamento dell’offerta che sia in grado di rispondere alle mutevoli esigenze degli investitori.

“La nostra è una realtà in continua evoluzione. Possiamo parlare di dove siamo partiti e dove siamo arrivati fino ad oggi, ma dove andremo dipenderà sempre dalla richiesta e dalle aspirazioni degli investitori, nonché degli intermediari che scelgono e sceglieranno di operare sulla nostra piattaforma”, conclude Grosset.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre 2023 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.