Il Covid ha accelerato i trend tecnologici e ambientali e i mercati azionari lo hanno capito puntando forte sulle asset class legate a questi temi
Il mondo è ancora impegnato nella lotta al coronavirus che in molte nazioni è arrivato alla seconda ondata portando nuova incertezza sui mercati azionari. Questi ultimi non hanno però abbandonato la strada dell’ottimismo.
Al di là della dura correzione nei mesi di agosto e settembre, utile a scaricare l’accumulo di posizioni rialziste che ha portato i principali indici Usa su nuovi massimi storici, le Borse guardano al futuro e, secondo Sonja Laud, chief investment officer di Legal & General IM (Lgim), lo anticipano di almeno dodici mesi. Si proiettano quindi già al settembre prossimo quando, ha spiegato Laud durante la presentazione dell’outlook di Lgim, ci sarà da scontare anche la scoperta di un vaccino contro il Covid-19.
La realtà post-Covid sarà a base di tecnologia e sostenibilità
Il ritorno alla normalità su cui le piazze finanziarie scommettono ci porterà tuttavia in un mondo diverso da quello a cui eravamo abituati in precedenza. Il Covid-19 e i provvedimenti di lockdown adottati dai governi per combattere la diffusione della pandemia hanno cambiato la maniera in cui si lavora, si gioca, si vive.
Cambiamenti destinati a rimanere, anzi a proseguire nel loro sviluppo. Anche in questo caso i mercati sono stati anticipatori di una tendenza che diventerà sempre più forte e hanno puntato forte su tecnologia, farmaceutica, sostenibilità.
“Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi che gli investitori devono affrontare oggi – commenta Sonja Laud – con 10 trilioni di dollari di capitale investiti in tutto il mondo nei settori energetici quotati a livello globale. Questo è tra i settori più vulnerabili nei portafogli degli investitori considerando quale sia la dimensione della transizione energetica necessaria per soddisfare l’accordo di Parigi sul clima entro il 2050.
La portata del rischio e del capitale impiegato è significativa. Tuttavia, valutare adeguatamente la rilevanza finanziaria del rischio climatico rappresenta oggi una sfida centrale per gli investitori”.
Lgim con Baringa per la valutazione del rischio climatico
Per rispondere alla domanda di gestione e valutazione del rischio climatico che arriverà dagli investitori, Lgim si è alleata con Baringa Partners, società leader nella consulenza gestionale e specialista nell’analisi del rischio climatico e fisico, per lo sviluppo di un framework per il rischio climatico, Destination@Risk.
Destination@Risk consente una solida misurazione del rischio climatico incorporato nei portafogli degli investitori e del loro allineamento climatico.
Entro il primo trimestre del 2021 una dashboard dedicata verrà resa disponibile per i portfolio manager e gli analisti all’interno di Lgim, consentendo alla società di incorporare il rischio climatico e l’allineamento in modo coerente nell’intera funzione di investimento globale.
Lgim lancerà anche una struttura di valutazione del rischio climatico per gli investitori istituzionali, disponibile anch’essa dal primo trimestre del 2021, che implementerà gli strumenti sviluppati, per misurare l’allineamento climatico degli asset dei clienti e per progettare e implementare soluzioni orientate agli accordi di Parigi.