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Libero: «Falso attentato a Fini per screditare Silvio»

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(WSI) – La procura presso il tribunale di Trani aprirà un’indagine conoscitiva (senza ipotesi di reato) dopo l’editoriale firmato dal direttore di Libero, Maurizio Belpietro, secondo il quale vi sarebbe un progetto per colpire il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante una visita istituzionale ad Andria, grosso comune della neo provincia Barletta-Andria-Trani. Lo si apprende da fonti giudiziarie. Secondo il direttore di Libero, chi vorrebbe colpire Fini ”si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200mila euro”.

Il prezzo – riporta Libero – comprenderebbe ”il silenzio sui mandanti, ma anche l’impegno di attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, cosi’ da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio”.
Secondo il quotidiano, ”l’operazione punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimita’ delle elezioni, così da condizionarne l’esito”.

Il procuratore di Trani Carlo Maria Capristo in mattinata dovrebbe esaminare l’articolo di stampa e affidare alla polizia giudiziaria una delega di indagine, all’esito della quale decidera’ come procedere.

Fli, attentato propagandistico

Un “delirio”, ma anche “la classica manovra di controinformazione”: così il finiano Nino Lo Presti bolla la “strana voce” riferita da Maurizio Belpietro.
”L’ultimo suo delirio su un possibile attentato a Gianfranco Fini, a scopo propagandistico, la dice lunga sulle condizioni psichiche di questo giornalista che ha fatto dell’ingiuria e della calunnia il leitmotiv della sua carriera” afferma Lo Presti secondo il quale ”l’instabilita’ di Belpietro è ormai un dato acquisito, così come è acclarata la sua totale mancanza di coraggio nell’accettare un confronto con il sottoscritto, che ancora attende soddisfazione dopo essere stato definito insieme agli altri colleghi finiani ‘traditore’.

Il vero traditore di quella che dovrebbe essere la regina delle professioni intellettuali è proprio lui – continua il deputato finiano – che ha ridotto il giornalismo ad un suk di pettegolezzi e falsita”’. Proprio per questo, chiude il parlamentare di Fli, ”il chiacchiericcio sul presunto attentato al presidente della Camera si rivela essere la classica manovra di controinformazione degna dei migliori servizi segreti, e non sarebbe il primo caso nel giornalismo italiano e, nella stessa testata che Belpietro dirige”.

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