(WSI)-Tassi di interesse: in area Euro i tassi governativi tedeschi e swap sono saliti sulla parte breve della curva e calati sul tratto lungo in seguito alle parole di Mersch. Il membro lussemburghese della Bce ha dichiarato che i rischi al rialzo sull’inflazione stanno aumentando, aggiungendo che il linguaggio contro l’inflazione potrebbe diventare più aggressivo nella riunione Bce del 3 marzo a causa delle nuove stime sull’inflazione 2011 che potrebbero essere portate sopra il 2%.
Nel complesso la dichiarazione si aggiunge a quelle di altri membri del board che lasciano aperta la possibilità di un aumento del tasso di riferimento da parte della Bce nel caso di permanenza di elevati prezzi del greggio ed aumento dei salari. Il nostro scenario base prevede un rialzo di 25pb a metà anno.
Ieri sono saliti gli spread dei titoli periferici vs Germania sul tratto decennale, anche a causa degli sviluppi drammatici in arrivo dalla Libia. L’indicatore di aspettative di inflazione a 5 anni fra 5 anni spesso citato da Trichet (la cosiddetta 5 year forward breakeven su titoli tedeschi) è salito al 2%, livello massimo da oltre 1 anno.
Ieri il governatore della banca centrale olandese, Wellink, ha segnalato il proprio interesse alla candidatura per la successione di Trichet. La cancelliera tedesca Merkel ha dichiarato che i leader dell’Unione Europea sarebbero pronti a rinegoziare i termini del salvataggio greco come parte di un piano teso ad aumentare la fiducia nell’intera area Euro. Uno dei punti da lei citato sarebbe quello di estendere l’orizzonte temporale del programma portandolo da 3 a 7 anni così come per l’Irlanda.
Ha comunque specificato che non è ancora stata presa alcuna decisione al momento. Oggi è prevista la pubblicazione delle minute relative all’ultima riunione della BoE, conclusa con un nulla di fatto. Dovrebbe continuare ad essere presente la divisione all’interno del board tra chi vuole un rialzo del tasso di riferimento a causa dell’elevata inflazione e chi vuole invece un aumento della quantità di bond acquistati dalla banca centrale per sostenere l’economia.
Sul fronte aste oggi saranno collocati un totale di 11,5 Mld€ di Bot e CTZ. In Germania saranno collocati fino a 7 Mld di titoli a 2 anni. Con riferimento ai prestiti overnight presso Bce, gli ultimi dati fotografano una situazione sostanzialmente invariata intorno ai 14Mld€.
L’indice S&P500 ha avuto il calo maggiore da agosto guidato dal ribasso dei comparti legati alle materie prime, dai finanziari e dagli industriali. Forte aumento della volatilità come evidenziato dal rialzo del 27% dell’indice Vix, salito ai massimi da 12 settimane. Sul fronte macro la fiducia dei consumatori di febbraio ha raggiunto i livello massimo degli ultimi 3 anni, grazie principalmente al miglioramento della percezione delle condizioni del mercato del lavoro. Ancora in calo invece i prezzi immobiliari: la variazione dell’indice S&P/Case Shiller ha segnato un -2,38% a/a a dicembre, pari al terzo calo mensile consecutivo. Sul fronte emissioni, oggi è attesa l’asta da 35Mld$ sul comparto a 5 anni.
Valute: euro in recupero vs dollaro in seguito principalmente alle dichiarazioni prima citate di membri Bce che evidenziano l’aumentata attenzione sul tema inflazione tale da incrementare le aspettative di un rialzo dei tassi già a metà anno, come già ampiamente scontato dai tassi forward. In considerazione delle tensioni geopolitiche (tipicamente favorevoli la biglietto verde) in medio oriente, la resistenza di 1,3750 appare nel breve piuttosto rilevante.
In un contesto di borse asiatiche in ribasso, lo yen si è apprezzato vs dollaro mentre verso euro questa notte ha perso parte dell’apprezzamento di ieri. Verso Euro la resistenza importante continua a collocarsi a 114, il supporto in prossimità di area 112. Segnaliamo il primo deficit commerciale per il Giappone da 22 mesi a gennaio a causa del rallentamento delle esportazioni e del rialzo delle commodity che ha aumentato i costi delle importazioni.
Materie Prime: proseguono gli acquisti di materie prime energetiche a causa del protrarsi delle tensioni in Libia. Forte rialzo del greggio Wti (+8,6%) salito ai massimi da circa due anni. Rialzo più contenuto per il Brent (+3,2%) con drastico calo del differenziale Brent-Wti, ora intorno agli 11$/b.
Chiusura positiva anche per i metalli preziosi con l’argento (+1,8%) ai massimi da circa 30 anni. Negativi gli agricoli con i forti ribassi per grano (-7,3%), soia (-5,1%) e cotone (-4,6%). In controtendenza il cacao (+2,5%) salito ai massimi da 32 anni dopo l’estensione del divieto alle esportazioni in Costa d’Avorio (primo produttore al mondo) fino al 15 marzo. Negativi i metalli industriali con rame (-2,9%) e piombo (-4%) tra i più penalizzati.
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