Economia

Libra, Facebook al lavoro per evitare il flop. Si pensa a sistema multi-coin

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Dopo aver perso per strada alcuni pezzi importanti, tra cui PayPal, Mastercard, Visa, Facebook sta cercando di capire quale direzione dare al progetto di valuta digitale Libra per scongiurare una retromarcia rispetto al lancio previsto per giugno 2020.

Parlando con l’agenzia Reuters, David Marcus, responsabile del progetto, ha ammesso di non escludere la possibilità di modificare i meccanismi di funzionamento di Libra, che potrebbe evolversi in una serie di stablecoin ancorate al valore di svariate monete tradizionali, piuttosto che essere un token unico.

“Potremmo portare avanti il progetto in maniera differente. Piuttosto che avere un’unità sintetica, potremmo avere una serie di stablecoin: una stablecoin legata all’euro, un’altra alla sterlina e così via.
Potremmo sicuramente realizzare una serie di stablecoin, che rappresentano le valute nazionali in forma digitale e tokenizzata. È una delle opzioni che stiamo considerando”.

Le stablecoin sono criptovalute solitamente ancorate a valute ufficiali,  come il dollaro. Tether ne è un tipico esempio. Tali valute mirano a ridurre la volatilità vista in valute virtuali come bitcoin ed Ethereum.

Nonostante le defezioni eccellenti, la scorsa settimana a Ginevra si è tenuto il meeting inaugurale dei i 21 membri della Libra Association, il consorzio che si occuperà della governance della progetto di Facebook.
Tra questi spiccano Uber, Lift, Vodafone, Iliad, Spotify, Coinbase e alcune società di venture capital.
Il consorzio ha fatto anche sapere di aver avuto manifestazioni d’interesse da parte di 1.500 realtà, 180 di queste rispondono ai criteri preliminari per entrare nel progetto.

Se formalmente tutto procede come se nulla fosse, in realtà Facebook ha accusato il colpo dell’abbandono degli attori finanziari che avrebbero dovuto garantire la credibilità del progetto.
Il motivo principale che ha spinto i sette colossi a fare un passo indietro nello sviluppo della criptovaluta di Facebook va ricercato nelle minacce delle autorità nazionali e internazionali sulle attività aziendali qualora avessero continuano a sostenere il progetto Libra.