Recentemente la Commissione europea ha adottato il libro verde sulla futura politica marittima dell’Ue, che è stato redatto conseguentemente alla costituzione di una Task Force composta dal Commissario per la pesca Joe Borg e dai Commissari incaricati per le imprese e industria, i trasporti, l’ambiente, la politica regionale, la ricerca e l’energia, al fine di avviare una consultazione con tutti gli operatori del settore marittimo, e di strutturare una nuova politica, capace d’integrare tutti i settori economici coinvolti nello sfruttamento delle coste e dei mari d’Europa. Il libro verde esprime la necessità di preservare le zone costiere, i mari e gli oceani in quanto sono fonte di attività economiche, quali la pesca, il turismo, i trasporti, l’energia e, generano benessere per le popolazioni stanziate in queste zone. Inoltre, il libro verde indica il bisogno di dinamicizzare l’economia marittima europea, di migliorare la conoscenza degli ambienti marini e d’intensificare la protezione degli ecosistemi marini, nonché di garantire la sostenibilità di queste aree attraverso l’applicazione di pratiche di buona “governance”. E’ necessario, altresì, continuare a investire nelle attività marittime per garantire anche al settore della pesca la disponibilità delle nuove tecnologie e per creare nuovi posti di lavoro, in linea con la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione nel continente. Le tecnologie informatiche al servizio della pesca potranno, inoltre, porre un limite alle attività illegali, ed i trasporti via mare, dovranno avvenire nella massima sicurezza in modo da evitare incidenti che potrebbero essere causa di distruzione di alcuni ecosistemi marini, e inoltre, il turismo nelle zone costiere necessita di un ambiente sano per poter crescere, libero dai problemi dell’inquinamento e della scomparsa della biodiversità. Accanto al lavoro politico/strategico della Commissione, si colloca la recente decisione del Consiglio, di adozione del nuovo regolamento sul Fondo europeo per la Pesca (Fep) che sarà dotato di un bilancio di 3,8 mld di euro e che dal 2007 sostituirà lo strumento finanziario di orientamento per la pesca, con scadenza alla fine del corrente anno solare. Il nuovo fondo è stato concepito per garantire lo sviluppo sostenibile del settore europeo della pesca e dell’acquicoltura, garantendo il supporto del settore ittico nelle fasi di ristrutturazione e di adattamento, in modo da rendere le flotte europee maggiormente competitive sul mercato globale.