ROMA (WSI) – Il Giappone è ripiombato ufficialmente in recessione.
Il Pil giapponese, relativo al terzo trimestre del 2015, è sceso a un tasso annuo -0,8% nel periodo compreso tra luglio e settembre, peggio della contrazione -0,2% attesa e dopo un calo -1,2% del secondo trimestre. A incidere sulla contrazione, il calo delle spese in conto capitale e il peggioramento della domanda da parte dei paesi asiatici.
Si parla di recessione tecnica in caso di due trimestri consecutivi di contrazione del prodotto interno lordo. Su base trimestrale, la domanda privata è scesa -0,5%, forte anche il calo delle scorte che hanno contribuito decisamente alla performance del Pil e che hanno oscurato il recupero dei consumi, pari a +0,5%. Nessun contributo dallo Stato, dal momento che l’aumento +0,3% delle spese è stato compensato dalla flessione degli investimenti, pari a -0,3%.
Esportazioni aumentate +2,6%, a fronte di un +1,7% delle importazioni. L’economia del Giappone torna in recessione per la prima volta dal trimestre terminato a settembre dello scorso anno.
Sullo sfondo la delusione per i risultati che i massicci interventi da parte della Banca centrale del Giappone, evidentemente, non sono riusciti ancora ad assicurare.
