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Mercati perdono 600 punti dopo parole capo Commercio Usa

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Dopo le dichiarazioni ottimiste sulla guerra dei dazi del segretario del Tesoro Usa Steve Mnuchin e del consulente economico alla Casa Bianca Peter Navarro, che hanno contribuito a placare i timori degli investitori circa l’impatto di una sfida commerciale a tutto campo, sono arrivate le esternazioni meno rassicuranti per i mercati di Wilbur Ross. Si interrompe così bruscamente la corsa dei listini azionari Usa. Il Nasdaq ha accusato a un certo punto un ribasso del 4,1% e il Dow Jones di oltre 600 punti (più del -2%) dopo che in capo del Dipartimento del Commercio ha ammesso che a Washington i funzionari federali sono al lavoro per imporre misure volte a ridurre gli investimenti della Cina.

Al giornalista di Fox News che gli chiedeva di parlare delle possibili ritorsioni degli Usa contro il furto di segreti aziendali da parte della Cina, Ross ha spiegato che “anche se non è mia consuetudine anticipare gli annunci del presidente, imporremo dei limiti agli investimenti stranieri. Le nuove misure faranno parte del nuovo apparato normativo della CFIUS, l’entità che controlla gli investimenti esteri, e che sarà discusso alla Camera e al Senato. Il presidente intraprenderà qualche altra azione mirata. Farà presto un annuncio a questo proposito”.

L’agenzia di stampa Bloomberg è entrata ancora più nel dettaglio, riferendo che l’amministrazione Trump sta valutando un giro di vite sugli investimenti della Cina nelle tecnologie che gli Usa reputano sensibili e maggiormente cruciali. Il taglio sarebbe solo una parte del piano di Trump per punire la Cina per il presunto furto di segreti e brevetti societari americani. Nell’ambito di un pacchetto di sanzioni contro Pechino, le misure si andranno aggiungere ai dazi da 50 miliardi di dollari già annunciati contro prodotti vari. Per farlo l’intenzione del governo – almeno questa sarebbe una delle  opzioni sul tavolo – è quella di implementare una vecchia legge riservata alle urgenze nazionali,  stando a quanto riferito dalle fonti sentite da Bloomberg.

I listini azionari europei principali, che lunedì 16 marzo non hanno partecipato alla festa di Wall Street, dove il Dow Jones ha guadagnato quasi 670 punti, hanno messo a segno rialzi dell’ordine dell’1,3-2%. Le Borse europee sono avanzate nonostante i segnali di indebolimento dell’attività economica europea, con il sentiment aziendale che è sceso più del previsto in marzo. Le indicazioni secondo cui Usa e Cina sono disposte a negoziare i termini per evitare una guerra commerciale a tutto campo, avevano riportato sollievo ai mercati globali dopo i cali pesanti di oltre cinque punti percentuali della settimana scorsa. Il Dow Jones ha chiuso ieri in flessione dell’1,43%, il Nasdaq del 2,93% e l’indice allargato S&P 500 dell’1,73%.