Litio: miniera nascosta a Campagnano. Applicazioni e opportunità di investimento nel metallo
È notizia di questi giorni che nei pressi di Campagnano di Roma, a pochi chilometri dalla capitale, potrebbe nascondersi una miniera di litio, un metallo fondamentale per la costruzione di batterie e per la transizione energetica. Ecco più nel dettaglio a cosa serve questo materiale, chi sono i maggiori produttori e le opportunità di investimento.
Una miniera di litio a pochi chilometri da Roma
Nel sottosuolo di Campagnano (Roma) si nasconderebbe una miniera di litio. Secondo quanto riportato da fonti di stampa, “l’oro bianco” di origine vulcanica si troverebbe a migliaia di metri di profondità, disciolto nell’acqua calda.
“L’estrazione consiste nel perforare il terreno e intercettare l’acqua. È un metodo pulito, ma è anche nuovo. In Australia il litio si estrae dalle rocce. In Sudamerica dai laghi salati. In entrambi i casi le miniere si vedono, eccome. Qui ci sono solo dei vecchi pozzi geotermici che in attesa delle nuove esplorazioni sono chiusi“, spiega Andrea Dini, geologo del Cnr.
Attualmente, l’area che si estende per 11,4 chilometri quadri è oggetto di un permesso di ricerca ottenuto da Enel Green Power e dell’australiana Vulcan Energy, che ha brevettato un metodo per l’estrazione. A Campagnano, però, è ancora tutto fermo in attesa dell’analisi di costi e benefici, in un settore peraltro poco regolamentato.
Cos’è il litio e i suoi principali utilizzi
Il litio è il metallo alcalino più leggero che si conosca e si trova in piccole quantità in alcuni minerali, oltre che nelle rocce e nelle acque di alcune sorgenti.
Scoperto nel 1800, questo materiale viene utilizzato per un’ampia varietà di scopi industriali, ma soprattutto per la produzione di batterie ricaricabili agli ioni di litio che alimentano i veicoli elettrici, i pc portatili e gli smartphone.
Inoltre, viene impiegato per la realizzazione di prodotti farmaceutici e agrochimici, composti pirotecnici, dispositivi elettronici, nel settore edile e per creare lubrificanti per motori aeronautici.
Negli ultimi tempi, il litio viene usato anche in ambito medico per la cura del disturbo bipolare dell’umore, nonostante alcune controindicazioni legate a concentrazioni troppo elevate, che possono essere tossiche.
I maggiori produttori globali di litio
L’Australia è il maggior produttore mondiale di litio, che viene estratto da miniere di roccia dura ed esportato soprattutto in Cina.
Al secondo posto si piazza il Cile, che lo estrae dai depositi di salamoia di litio. La salina Salar de Atacama è una delle principali aree di concentrazione del materiale e genera circa la metà dei ricavi di SQM, uno dei primi player del settore a livello mondiale.
Altri Paesi particolarmente attivi nell’estrazione del litio sono Argentina, Brasile, Zimbabwe, Portogallo e Stati Uniti.
Domanda prevista in aumento
La transizione energetica e la crescente domanda di veicoli elettrici continueranno ad alimentare la domanda di batterie e, di conseguenza, del litio.
Secondo la società di gestione specializzata in ETF KraneShares, la domanda dovrebbe passare da circa 500 mila tonnellate metriche di carbonato di litio equivalente (LCE) nel 2021 a 3-4 milioni di tonnellate metriche nel 2030.
L’attuale crescita della capacità produttiva dovrebbe soddisfare la domanda prevista fino al 2025 e potenzialmente fino al 2030 se saranno disponibili sufficienti programmi di riciclaggio. In seguito, si prevede uno squilibrio tra domanda e offerta che potrebbe far salire i prezzi. L’importanza del riciclo è ancor più importante alla luce della concentrazione della sostanza in alcuni Paesi meno stabili a livello politico.
Come investire nel litio
Non è possibile investire direttamente nel litio in quanto non è negoziato in una borsa valori e non esiste un mercato dei futures.
Per posizionarsi sulla crescita della domanda del cosiddetto “oro bianco”, è possibile ad esempio acquistare azioni di società che estraggono litio. Tra queste possiamo citare Albemarle, Livent, SQM, Gangfeng e Tianqi Lithium, i principali produttori a livello mondiale.
In alternativa, si può puntare su società attive nel riciclo delle batterie e dei materiali, come la statunitense Li-Cycle. Aziende che peraltro potrebbero anche beneficiare dei piani nazionali di investimenti per la transizione energetica, su tutti l’Inflation Reduction Act americano.
Per un approccio maggiormente diversificato, è infine possibile acquistare ETF che investono in panieri più ampi di società attive nel settore del litio.