(9Colonne) – Strasburgo, 14 feb – Il progresso dell’Europa passa anche attraverso un uso efficiente e pluralista di un bene immateriale come lo spettro radio. E’ quanto ha affermato oggi il Parlamento di Strasburgo sollecitando l’adozione di misure che promuovano la concorrenza e lo sviluppo di nuove tecnologie, impediscano l’accumulo dei diritti relativi alle frequenze e la formazione di monopoli, portando vantaggi ai consumatori. Approvando la relazione di Fiona Hall, il Parlamento rileva che nell’Ue i sistemi per l’attribuzione dello spettro alle parti interessate “presentano disparità nei vari Stati membri” e che tale divergenza “può causare ulteriori ritardi e costi”. Il Parlamento respinge “il modello unilaterale di mercato per la gestione delle frequenze” e rileva che lo spettro deve “essere gestito in modo flessibile e trasparente”, “contribuire alla diversità culturale e linguistica, alla libertà di parola e al pluralismo dei media” e tenere conto delle necessità tecniche, sociali, culturali e politiche di tutti gli Stati membri. La gestione dello spettro non può insomma basarsi unicamente su criteri del mercato.
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