LONDRA (WSI) – Chi ha milioni da spendere, anche quando la loro provenienza è dubbia o addirittura illecita, pensa immediatamente a una città: Londra. Il mercato immobiliare della capitale rischia di diventare il rifugio sicuro per il denaro sporco in arrivo da tutto il mondo.
È l’allarme lanciato dal Financial Times, secondo cui proprietà in Inghilterra e Galles del valore complessivo di 122 miliardi di sterline (153 miliardi di euro) sono controllate da società che fanno riferimento a paradisi offshore. Sono alte le probabilità che alcuni dei fondi per acquistare abitazioni o uffici siano arrivati da attività illecite, perfino di Stati e dittatori.
“Da Abacha (dittatore nigeriano degli anni Novanta, n.d.r.) a Marcos fino ai Gheddafi, i leader corrotti hanno usato compagnie di copertura e fondazioni per nascondere le loro identità e salvaguardare le loro fortune depredate, spesso investendo in proprietà”, ha dichiarato al quotidiano finanziario Robert Barrington, responsabile di Transparency International Uk.
Il governo britannico di David Cameron ha cercato di migliorare la trasparenza nel settore immobiliare, ma resta ancora molto da fare. Si calcola che circa due su tre delle oltre 91mila proprietà di compagnie straniere in Inghilterra e Galles siano controllate da paradisi offshore, come le British Virgin Islands e le Isole del Canale.
Gran parte di queste ville da sogno e attici si trovano a Londra. “Quando hai di fronte una compagnia nascosta in un paradiso offshore, è quasi impossibile capire cosa stia accadendo al suo interno”, ha dichiarato Peter Bolton King, della Royal Institution of Chartered Surveyors (Rics), l’associazione dei geometri britannici con licenza. Certo, non vale sempre l’equazione fra paradiso fiscale e denaro sporco, ma la segretezza solleva, per lo meno, una serie di dubbi.
Uno degli esempi di questo fenomeno è rappresentato da One Hyde Park a Londra, definito come l’indirizzo più costoso del mondo. Fra i ricchi proprietari nell’esclusivo complesso, c’è Rinat Akhmetov, l’uomo più ricco d’Ucraina, che tramite una compagnia delle British Virgin Islands ha acquistato un attico da 135 milioni di sterline.
Il Financial Times in un altro articolo rivela inoltre che il “rifugio” di Londra è il preferito dai magnati russi che vogliono sfuggire alle sanzioni imposte a Mosca dopo il conflitto in Ucraina. Nel primo trimestre dell’anno, è più che raddoppiato il numero di “visti per investitori” concessi a ricchi russi.