NEW YORK (WSI) – Londra apre la sfida a Dubai. La Gran Bretagna sarà il primo paese non musulmano a emettere bond islamici. Lo ha annunciato oggi il primo ministro britannico, David Cameron, al World Islamic Economic Forum in corso a Londra, svelando i piani per un ‘Index islamico’ alla borsa di Londra.
L’obiettivo è di stabilire legami più solidi tra il Regno Unito e il mondo islamico, attraverso il settore della finanza. “Oggi il London Stock Exchange annuncerà la creazione di nuovi indici”: ha detto Cameron, e “ciò significa la creazione di un nuovo modo di individuare opportunità per la finanza islamica”.
“Londra deve diventare una grande capitale della finanza islamica nel mondo occidentale e deve stare accanto a Dubai”, ha aggiunto, rivolgendosi a oltre 1.800 persone, tra cui politici e businessmen mondiali come il sultano del Brunei, Re Abdullah di Giordania, il principe ereditario del Bahrein e il presidente afghano Hamid Karzai.
Nei piani del Tesoro inglese sembra esserci per il 2014 già il lancio di un prestito obbligazionario islamico del valore di 200 milioni di sterline. A differenza delle obbligazioni, i sukuk devono corrispondere ad un progetto determinato – di solito un progetto immobiliare o infrastrutturale. Le regole della finanza islamica prevedono infatti che gli investitori non possano ricevere interessi, ma rendimenti fissi generati da un asset sottostante.
Quindi, mentre un’obbligazione convenzionale è una promessa di ripagare un debito, i sukuk sono costituiti della proprietà di una quota-parte di un debito (sukuk murabaha), di un asset (sukuk al ijara), di un progetto (sukuk al istisna), di un affare (sukuk al musharaka) o di un investimento (sukuk al istithmar). I profitti corrispondono ai guadagni che tale progetto genera. Dal punto di vista giuridico, si può considerare quindi come un titolo di proprietà di un attivo che genera flussi finanziari.