La lista nera europea dei paradisi fiscali si è arricchita di dieci nuove giurisdizioni, in quello che è il più ampio allargamento della lista mai compiuto dalla Commissione europea da quando tale black list esiste, cioè dal dicembre 2017. Lo ha annunciato l’esecutivo Ue in una nota, precisando che tre Paesi, al contrario, sono passati dalla lista nera a quella “grigia” dei sorvegliati speciali.
Le new entry dei Paesi poco trasparenti nella lotta all’evasione fiscale sono Aruba (paese parzialmente autonomo che condivide la sovranità con l’Olanda), Barbados , Belize, Bermuda (Regno Unito, in foto), Isole Fiji, Isole Marshall, Oman, Emirati arabi uniti, Vanuatu la Dominica. Con l’ingresso nella lista nera questi paesi, pur non subendo sanzioni sono sottoposti a maggiore sorveglianza. In totale la black list conta 15 giurisdizioni, che comprendono anche le già inserite Samoa americana, Guam, Samoa, Trinidad e Tobago e le Isole Vergini americane.
“La lista dei paradisi fiscali dell’Ue è un vero successo europeo: ha avuto un effetto clamoroso sulla trasparenza fiscale e sull’equità in tutto il mondo”, ha dichiarato Pierre Moscovici, commissario agli affari economici, “grazie alla lista, decine di i paesi hanno abolito i regimi fiscali dannosi e si sono allineati con le norme internazionali sulla trasparenza e la tassazione equa, i paesi che non hanno rispettato sono stati inseriti nella lista nera e dovranno affrontare le conseguenze che ciò comporta globalmente, riducendo le medesime chance di abuso fiscale”.