La concessione della cittadinanza a uno dei ragazzini scampati dalla tentata strage sul bus non cambierebbe la linea del governo, contraria all’introduzione dello Ius soli. Lo ius soli non è nell’agenda del Governo, non è nel contratto”, aveva anticipato il vicepremier Luigi Di Maio, intervenuto ad Agora su Raitre.
Era stato proprio il leader dei Cinque Stelle ha proporre questo “riconoscimento” a uno dei bambini, Rami (nato a Milano, ma ancora cittadino egiziano). Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non si è discostato dalla linea dei due partiti di maggioranza, escludendo che la concessione straordinaria della cittadinanza possa essere l’anticipazione di un mutamento di pensiero:
“Stiamo parlando di un singolo caso, non approfittiamo in modo strumentale per aprire una prospettiva più ampia”, ha detto il premier da Bruxelles. “Mi farà piacere incontrare i piccoli eroi. È molto bella la proposta di Di Maio, anche Salvini sta aprendo la questione, sarebbe bello dare questo riconoscimento”, riporta l’Ansa.
Naturale la contrarietà dell’altro vicepremier, Matteo Salvini: “È scontato che non si riapre il discorso sullo ius soli: lo lasciamo alla sinistra. La cittadinanza si merita, si conquista”. Per il leader della Lega “è un valore, non è un biglietto premio, semmai noi la togliamo, come a quell’autista delinquente, a chi non la merita”, ha detto Salvini da Ferrandina (Matera).
L’iter per rendere Rami italiano è iniziato venerdì mattina, su impulso della prefettura di Cremona, che ha richiesto al Comune della città il certificato di nascita del giovane.