Luigi Gubitosi e gli obiettivi 2020 di TIM: “5G, innovazione e riduzione del debito”
L’efficientamento della società, la riduzione del debito e gli investimenti nelle tecnologie più avanzate. Tim sta facendo passi importanti sotto la guida dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore traccia il bilancio di Tim per il 2019 e fa le previsioni per il 2020 che verrà.
Amministratore delegato di Telecom Italia dal novembre 2018 e con un passato di amministratore delegato di Wind, nonché da direttore generale della Rai e commissario straordinario di Alitalia, Luigi Gubitosi sottolinea come le attività del gruppo siano in linea con le previsioni, nonostante un mercato molto competitivo, con prezzi che in Italia sono tra i più bassi d’Europa.
Anche se delle aspettative per il bilancio 2020 “ne parleremo al momento opportuno, ovvero l’11 marzo del prossimo anno quando presenteremo ai mercati il piano aggiornato al 2020”.
Luigi Gubitosi: “Quest’anno TIM risparmierà oltre 100 milioni”
La riduzione del debito del gruppo è una delle priorità del piano industriale di TIM.
Nel corso della lunga intervista, Luigi Gubitosi precisa che l‘accordo con Vodafone sulle torri di Inwit permetterà di tagliare circa 1 miliardo e mezzo d’indebitamento e altri 500 milioni arriveranno dall’intesa sul credito al consumo con il Santander. Dalla riduzione organica, invece, otterremo nel 2019 1,2 miliardi di miglioramento. Dopo soltanto un anno siamo già a metà strada.
Sul debito in diminuzione, Gubitosi sottolinea che i tassi di interesse bassi fanno bene a Tim.
“Quest’anno risparmieremo oltre 100 milioni. Lo scenario è positivo sia perché ad ogni scadenza di prestiti li negoziamo a condizioni migliori, sia perché a causa dei tassi d’interesse negativi su molti bond, buona parte della liquidità mondiale sta andando verso investimenti alternativi a condizioni molto interessanti.
Il manager ha poi evidenziato che per continuare a generare cassa e redditività è necessario continuare ad aumentare l’efficienza del gruppo.
Luigi Gubitosi sottolinea come l’intesa con Vodafone sia in chiusura
In merito all’intesa con Vodafone per la condivisione dell’infrastruttura della rete mobile Luigi Gubitosi sottolinea come sia sostanzialmente chiusa, in attesa del 19 dicembre quando si terrà l’assemblea di fusione che sarà l’ultimo atto formale prima dell’avvio.
A quel punto, mancherà solo l’autorizzazione dell’Antitrust europeo. “Inwit post-fusione darà grandi vantaggi economici derivanti dalle sinergie con l’operatore di telefonia britannico, accelererà lo sviluppo del 5G di qualche anno e sarà parte fondamentale dell’infrastruttura tecnologica del Paese, che vogliamo sia tra le più avanzate al mondo. Nel futuro di TIM c’è il 5G che richiede investimenti elevati. Il nostro è un settore ad alta intensità di capitale e questo spiega la necessità di progetti condivisi” chiarisce il manager.
Il futuro di TIM secondo Luigi Gubitosi
“Le prospettive saranno positive in funzione di quanto sapremo approfittare dell’evoluzione tecnologica per rafforzare la nostra posizione competitiva. Siamo partiti bene, ma abbiamo fatto solo il primo tratto di una lunga maratona”.
Per Gubitosi Tim dev’essere la finestra dell’Italia sul mondo in campo tecnologico grazie alla rete di alleati, partner, fornitori, studiosi, che la società sta organizzando.
“L’evoluzione tecnologica sta accelerando e i cambiamenti saranno sempre più significativi, non possiamo permetterci di rimanere indietro né per quanto riguarda la rete nazionale in fibra né nell’intero settore delle telecomunicazioni, in cui il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo d’avanguardia.
L’anno prossimo apriremo anche un ufficio in Silicon Valley, nel cuore dell’innovazione tecnologica mondiale. Stiamo lavorando per dotare l’Italia di una infrastruttura avanzata, per questo abbiamo stretto un’alleanza strategica e industriale con Google cloud”.
Gubitosi ha poi chiarito la strategia di TIM sui data center. Per la rete di server che consentono di immagazzinare e rielaborare dati dei clienti ad una velocità fino ad ora difficilmente immaginabile la strategia di valorizzazione sarà simile a quella prevista per Inwit e non è esclusa una loro quotazione in Borsa.
Nuovi investimenti per garantire l’impenetrabilità delle reti italiane sono poi previsti in Telsy, la controllata che gestisce la sicurezza informatica all’interno del gruppo.
Da produttore ad aggregatore di contenuti
Il 2020, secondo Luigi Gubitosi, sarà l’anno in cui la convergenza tra telecomunicazioni e contenuti, attesa da anni, inizierà a concretizzarsi.
Per quanto riguarda i contenuti Tim ha cambiato strategia e non sarà più produttore “perché è un’attività economicamente insostenibile”. La società di tlc ha invece deciso di essere aggregatore di contenuti, offrendo ai consumatori le opportunità migliori sul mercato.
Dopo avere raggiunto accordi con Amazon, Netflix e per le partite del campionato di calcio italiano, continuerà sulla stessa strada. Il piano è quello di diventare protagonisti nel settore dell’intrattenimento.
Sviluppo internazionale e governance
Luigi Gubitosi si è poi soffermato sullo sviluppo internazionale del gruppo in sud America attraverso Tim Brasil. Il gruppo vuole partecipare come protagonista al processo di consolidamento nel caso si presentasse un’opportunità ritenuta interessante.
In merito alla governance il manager ha confermato gli ottimi rapporti con i francesi di Vivendi e la Cdp, azionista di peso ma non presente nel consiglio di amministrazione.
“Ho la forte convinzione che Tim sia un’azienda migliore rispetto a un anno fa e sono sicuro che sia peggiore di come sarà tra un anno” ha concluso l’intervista il manager.