L’ultimo sondaggio di Musk: “Di chi vi fidate meno? Dei politici o dei miliardari?”
“Di chi vi fidate meno? Domanda reale: dei politici o dei miliardari?”. È l’ultimo sondaggio lanciato da Elon Musk sul suo account Twitter. Un account seguito da 95,2 milioni di follower, che scadrà poche ore dopo la mezzanotte, ora italiana. Fino alle 11,30 ora italiana, con oltre 2,1 milioni di voti, il 76,9 per cento di chi ha votato si fida meno dei politici.
Il sondaggio arriva pochi giorni un duro attacco nei confronti dei democratici Usa, “un partito di divisioni ed odio, ora voterò repubblicano” ha detto l’imprenditore, storico sostenitore dei dem americani. Il tweet del patron della Tesla: “in passato ho votato democratico, perché erano (soprattutto) il partito della gentilezza. Ma sono diventati il partito della divisione e dell’odio, quindi non posso più sostenerli e voterò repubblicano. Ora guarda la loro campagna di trucchi sporchi contro di me”
Ma torniamo ai sondaggi, un’abitudine per nulla nuova per il miliardario. Un paio di mesi fa, in attesa che il board di Twitter si pronunciasse ufficialmente sulla maxi offerta il numero uno di Tesla aveva chiesto direttamente alla comunità di utenti del social network di esprimersi. “Privatizzare Twitter a 54,20 dollari ad azioni dovrebbe essere una decisione degli azionisti non del consiglio di amministrazione. Sì o no?”. Un quesito su cui il popolo dei suoi follower aveva risposto con un largo vantaggio per i sì.
Operazione Twitter in stand-by
E proprio sull’operazione Twitter, oggi c’è stato un nuovo capitolo della saga. Alcuni azionisti di Twitter hanno annunciato di aver fatto causa al miliardario e alla società chiedendo un risarcimento: l’accusano è di aver fatto crollare i prezzi delle azioni dell’azienda per negoziare un prezzo d’acquisto inferiore o per abbandonare l’accordo, violando diverse norme del diritto societario in California. In particolare, gli investitori accusano Musk di aver risparmiato 156 milioni di dollari non comunicando tempestivamente di aver superato la soglia del 5% di Twitter entro il 14 marzo.
Il patron di Tesla ha comunicato solo agli inizi di aprile di avere il 9,2% della società. “Ritardando la comunicazione Musk ha manipolato il mercato e acquistato titoli Twitter a un prezzo artificialmente basso”, si legge nell’azione legale.
Musk aveva detto di voler comprare Twitter a metà aprile, con un’offerta di circa 44 miliardi di dollari, poi accettata dal consiglio d’amministrazione dell’azienda.
Da allora il prezzo delle azioni di Twitter era sceso del 12 per cento, calando di 9 miliardi di dollari rispetto alla somma offerta da Musk.
Lo scorso 13 maggio Musk aveva poi annunciato di aver sospeso la sua operazione d’acquisto, dicendo di voler prima fare chiarezza sul numero di account falsi e di bot attivi sul social network.