E’ il momento di dare spazio al nuovo”. Così il ministro della salute, la pentastellata Giulia Grillo ha revocato la nomina dei 30 componenti non di diritto del Consiglio superiore di sanità, organo tecnico-consultivo del ministero della Salute. La decisione è stata resa nota con un decreto di revoca e condivisa con i componenti tramite mail.
Siamo il #governo del cambiamento e, come ho già fatto con le nomine dei vari organi e comitati del ministero, ho scelto di aprire la porta ad altre personalità meritevoli”.
Così sui social il ministro spiega il perchè della sua decisione che comporterà la sostituzione di 30 membri del consiglio di amministrazione, tra cui la presidente, Roberta Siliquini, a capo della scuola di igiene e medicina preventiva dell’Università di Torino, nominata nel dicembre 2017 dall’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin. La stessa Siliquini ha detto al Guardian che la mossa era preoccupante.
Siamo preoccupati per il motivo per cui hanno deciso di rimuovere le persone che sono state selezionate a causa della loro esperienza e competenze di alto livello. Siamo anche preoccupati per chi costituirà il prossimo consiglio e soprattutto se le candidature sono politicamente motivate (…) Visto l’alto spessore dei membri che compongono il Css, non vedo alcuna ragione scientifica alla base della decisione del ministro della Salute Giulia Grillo. Siamo stati colti alla sprovvista ed avvertiti della revoca delle nomine solo oggi attraverso una lettera. È ovviamente nelle prerogative del ministro decidere una revoca delle nomine, ma non ne comprendo la ragione visto che ad oggi il Css non ho neanche avuto modo di farsi conoscere né di incontrare Giulia Grillo
Il Guardian ricorda poi le idee del M5S in tema salute. Nel 2013 il Movimento ha sostenuto il metodo Stamina, una controversa terapia basata su cellule staminali promossa da uno psicologo che sosteneva di compiere miracoli, ma in seguito se ne dimostrò la non fattibilità. Lo stesso ministro Giulia Grillo ha poi generato non poca confusione nei mesi scorsi sul tema dei vaccini quando a giugno ha detto che i genitori potevano “autocertificare” che i loro figli erano stati vaccinati, invece di fornire una nota medica, causando caos all’inizio dell’anno scolastico. Poi a metà novembre, in mezzo a un’epidemia di morbillo, il governo ha detto che avrebbe sostenuto l’obbligo dei vaccini.