ROMA (WSI) – “Un attacco senza precedenti nei confronti di una forza politica che ha avuto quasi nove milioni di voti dagli italiani”: non usa mezze parole Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera del MoVimento 5 Stelle, per cominciare la conferenza stampa dei grillini che relazionano sulle email rubate dagli hackerdelPd.
Dopo l’ennesimo attacco, con nuove mail di deputati M5S violate e diffuse in Rete, una delegazione di parlamentari del Movimento 5 Stelle questa mattina si e’ recata dal garante Privacy per sollevare la questione, mentre la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, e’ stata in Procura per incontrare gli inquirenti chi si occupano dell’indagine. Dopo il caso di Giulia Sarti ieri e’ toccato a Massimiliano Bernini, Stefano Vignaroli e Tancredi Turco vedere le loro mail pubblicate in Rete.
E negli ambienti del 5 Stelle assicurano che anche la posta di Alessandro Di Battista, tra i volti piu’ noti del Movimento, e’ stata ‘bucata’ e diffusa sul web dai ‘pirati virtuali’. Ecco il resoconto della conferenza stampa sulla vicenda.
LE EMAIL RUBATE AL MOVIMENTO 5 STELLE
Stefano Vignaroli parla di un messaggio mandato da Alessandro Gilioli dopo un suo status: “Mi ha scritto che per la precisione, a seguire la storia è l’Espresso con Carla Frediani. Ha scoperto il caso in una chat di hacker, ha cercato con loro un contatto diretto e li ha intervistati ma non ha nulla a che fare con il gruppo di hacker. Il gruppo di sedicenti aveva anche annunciato una seconda pubblicazione, e la nostra collaboratrice ha controllato se fosse o meno avvenuto. Per questo avevamo per primi la notizia del secondo rilascio. Ma per noi questo è un imbarbarimento della lotta politica”. Vignaroli continua: “Però in questo modo hanno dato la notizia…”. E poi: “L’Espresso può fornirti ogni elemento per l’identificazione, ma se tu pensi di far la guerra a noi pensiamo che tu abbia sbagliato obiettivo”.
IL FURTO DELL’HARD DISK
Prende di nuovo la parola la Lombardi, che segnala anche il furto di un hard disk dei deputati. “Anche ieri a pranzo abbiamo subito un tentativo di violazione della casella di posta, e la pubblicazione della bozza di una relazione del Def, da parte dell’Huffington Post. Abbiamo tenuto un basso profilo per evitare di intralciare le attività, ma pensiamo che ci sia una talpa tra di noi. Siamo andati in procura, ma non è stato ancora fatto nulla. Ieri sera il sito non era ancora stato oscurato per l’Italia…”, dice il capogruppo. “A Capaldo e Pignatone abbiamo detto che la nostra sensazione è di essere abbandonati”.
GIULIA SARTI E LE MAIL RUBATE
Poi parla Giulia Sarti, protagonista del primo caso di hackeraggio: “Ci tengo a ringraziare chi mi ha mostrato solidarietà”. Ma aggiunge: “Abbiamo però anche riscontrato silenzio e indifferenza da parte delle parti politiche per quanto ci è accaduto, a parte la solidarietà di Iacopino e della Boldrini. Il clima che abbiamo respirato in questa settimana è stato davvero pesante”. E ancora: “Lo stesso garante della privacy… chiederemo non solo di diffidare chiunque dal pubblicare le nostre email personali, ma chi detiene tutto questo materiale deve cancellarlo perché non esiste al mondo che giornalisti detengano del materiale che riguarda la vita privata”. (Ansa)
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ROMA (WSI) – Dopo l’ennesimo attacco, con nuove mail di deputati M5S violate e diffuse in Rete, una delegazione di parlamentari del Movimento 5 Stelle questa mattina si è recata dal garante Privacy per sollevare la questione, mentre la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, è stata in Procura per incontrare gli inquirenti chi si occupano dell’indagine.
Dopo il caso di Giulia Sarti ieri è toccato a Massimiliano Bernini, Stefano Vignaroli e Tancredi Turco vedere le loro mail pubblicate in Rete. E in ambienti grillini assicurano che anche la posta di Alessandro Di Battista, tra i volti più noti del Movimento, è stata “bucata” e diffusa sul web da “pirati virtuali” che si firmano “hackerPd”. Oggi il M5S terrà una conferenza stampa alle 16.30 a Montecitorio per fare il punto sulla vicenda.
Nel Movimento la rabbia è tanta. «Non sappiamo più cosa fare – sottolineano alcuni esponenti stellati – questa grana è scoppiata da oltre una settimana, la denuncia alla polizia postale è partita immediatamente: eppure il sito sotto accusa è ancora lì». Con tanto di countdown a scandire i giorni che separano le prossime vittime dalla gogna mediatica. Ecco perché il M5S punta il dito «contro l’inspiegabile lentezza» che caratterizza la vicenda.
«Due pesi due misure – continuano a ripetere i grillini quasi fosse un mantra – foto di parlamentari di altre forze politiche sono sparite dalla Rete in un lampo per molto meno. Noi siamo sotto ricatto e in troppi se ne infischiano». Come nel caso di Giulia Sarti, «una vicenda che ha umiliato una donna – sottolineano dallo staff dei 5 Stelle – eppure nessuno ha mosso un dito.
Dov’era “Se non ora quando”», movimento di tutela delle donne, «nel momento in cui la sua vita privata di Giulia veniva sbandierata in Rete?».
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