ROMA (WSI) – Lo spunto, forse, è tutto in un messaggio (recente) di Beppe Grillo, un post in cui invita a scelte di campo nette. «Mai più moderati», scrive. «Supereremo i limiti», avverte. Parole che fanno presagire scelte estreme. In Parlamento, ma non solo. Decisioni che potrebbero rivelarsi ancor più sorprendenti nei fatti, anche a livello di strategie politiche.
L’orizzonte non si limita alla situazione contingente, ma va oltre, mirando dritto alle prossime consultazioni elettorali. Da qualche giorno tra i militanti Cinque Stelle si sta discutendo sull’opportunità o meno di essere presenti alle Europee del 2014. Il Movimento potrebbe non figurare sulle schede elettorali: uno shock, un sacrificio che molti attivisti sono pronti ad accettare per indicare il loro «no» secco all’Europa e alle regole – spesso criticate sul blog – che Bruxelles impone.
Il dubbio sulla partecipazione alle Europee si è insinuato tra le maglie dei pentastellati al punto da coinvolgere nel discorso i parlamentari. Posizioni differenti, spesso contrastanti. Molti vedono nella possibilità di ottenere seggi nelle istituzioni europee la possibilità di amplificare la voce del Movimento, di portare le istanze fuori dai confini nazionali: «Impossibile non partecipare», il ritornello. Tra gli incerti su una eventuale defezione alle urne c’è anche Vito Crimi.
Che argomenta così il suo punto di vista: «Pur essendoci un movimento transnazionale vicino ai Cinque Stelle e pur avendo gruppi ovunque, mi domando: a cosa serve il Parlamento europeo? Rischiamo forse di trovare un’altra scatola vuota?». «Siamo sicuri che abbia un ruolo preponderante sulle scelte della politica europea o anche in quel caso le decisioni sono prese altrove come succede in Italia?», prosegue l’ex capogruppo al Senato.
Interrogativi che non rimangono isolati. «Noi abbiamo già dimostrato che non partecipiamo alle elezioni per avere i rimborsi elettorali: e ciò vale a maggior ragione anche in questo caso – spiega un altro parlamentare -. Oltretutto, con altre Politiche alle porte, potrebbe esserci un’emorragia di candidati».
Già, perché tra Regionali (Basilicata e Abruzzo), Provinciali (Trento e Bolzano), altre amministrative e con lo spettro del voto anticipato in Italia, c’è un’altra incognita che pesa sui Cinque Stelle: la possibilità di trovarsi con un bacino di aspiranti eurodeputati alquanto ridotto, a meno di non aprire a criteri di selezione più ampi, che coinvolgano un numero crescente di persone.
Primo passo in questa direzione, ampliare la base di votanti «certificati» sul blog. Un passo che appare comunque fondamentale per il Movimento, così come il giudizio di Grillo e Casaleggio sulla vicenda-Europee (le pratiche burocratiche sono state comunque avviate, ndr ).
Intanto, ieri a Milano il leader del Movimento ha incontrato insieme allo stratega i consiglieri regionali lombardi pentastellati. La capogruppo, Paola Macchi, ha commentato: «Penso sia molto importante avere un rapporto diretto con il territorio» e Grillo e Casaleggio «ci hanno detto che sul territorio, decide il territorio».
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