Dopo l’esito del referendum costituzionale il MoVimento 5 Stelle consolida il suo piazzamento al primo posto nei sondaggi elettorali italiani, raggiungendo una nuova percentuale record. Se si andasse al voto oggi, la formazione pentastellata (M5S) si aggiudicherebbe il 31,5% dei consensi, per lo meno secondo le ultime rilevazioni dell’Istituto Piepoli.
In un sondaggio condotto per Il Corriere della Sera, se il M5S raggiunge livelli di gradimento record, il PD scende invece sotto il 30% (29,8%). Con un’eventuale coalizione con la Sinistra Italiana, da non dare per scontata se sarà Matteo Renzi a ripresentarsi come leader del partito di centro sinistra, i due partiti arriverebbero al 33% dei voti.
Sarebbe un risultato che non garantirebbe al PD nemmeno la certezza di andare al secondo turno, dal momento che una coalizione di destra guidata da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia riceverebbe il 32,5% delle preferenze in un eventuale primo turno. Tutto dipenderà da due fattori in questo caso: come verrà riformata la legge elettorale (che al momento prevede il doppio turno ma che potrebbe essere bocciata dalla Consulta che si esprimerà a inizio 2017) e cosa farà il gruppo di Angelino Alfano.
Il Nuovo Centro Destra – che non arriva al 4% – resta ancora alleato del PD al governo, ma se si andasse al voto ha davanti a sè due scelte possibili: allearsi con i partiti dell’area centrista (e quindi l’UDC) e perdere influenza e poltrone a Palazzo Chigi, oppure accasarsi con il centro destra, tornando al nido Forza Italia. Tra gli altri gruppi della destra, Lega Nord e Forza Italia sono appaiati all’11,9% mentre Fratelli d’Italia sale al 4,8%.
Un altro problema rischia di essere quello della governabilità. Il paese risulta spaccato in tre, proprio come era uscito dalle ultime elezioni di febbraio 2013. Oggi come oggi l’elezione dei senatori avverrebbe con il vecchio metodo del Porcellum, che non garantisce premi di maggioranza, mentre alla Camera vige l’Italicum. Nei prossimi mesi la revisione della legge elettorale sarà tra le priorità del nuovo governo Gentiloni, insieme al salvataggio delle banche e agli aggiustamenti alla manovra finanziaria.
Per quanto riguarda gli indici di gradimento dell’ex premier Renzi e del suo governo, dopo la sconfitta netta al referendum costituzionale, il voto è insufficiente in entrambi i casi: 37 su 100 e 39 su 100, rispettivamente.