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MACRO & MERCATI: CONSUMATORI USA PIU’ OTTIMISTI?

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Negli Usa atteso l’indice di fiducia dei consumatori dell’università del Michigan, che potrebbe evidenziare un marcato impatto positivo del recente forte calo del greggio.

Tassi di Interesse: in area Euro, ieri i tassi di interesse di mercato sono leggermente saliti su tutte le scadenze. Il movimento è stato sospinto dal bollettino mensile diffuso dalla Bce che ha ribadito l’estrema attenzione per la dinamica inflattiva da parte delle autorità, avvalorando l’ipotesi di una prosecuzione della fase di rimozione dell’accomodamento monetario. La pendenza di curva è rimasta pressoché invariata intorno ai 10 pb. In lieve aumento le aspettative di inflazione implicite nei linker.

Il tasso sul comparto decennale rimane ancora in prossimità dell’importante livello di 4,05% e per la giornata odierna non sono attese variazioni di rilievo visto anche lo scarno calendario macroeconomico. Negli Usa tassi di mercato in calo dopo aver toccato sul decennale l’importante resistenza posta in prossimità del 4,82%. I dati ieri pubblicati hanno confermato uno scenario di crescita che sta evidenziando segnali di recupero a fronte di pressioni inflattive che in termini core sono rimaste sugli stessi livelli di novembre.

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Diversi membri della Fed hanno continuato a ribadire come il rischio maggiore risieda nella dinamica dei prezzi. Lo scenario di politica più verosimile al momento rimane quello di tassi fermi per il semestre in corso, un’ipotesi che al momento anche gli operatori condividono in base ai tassi impliciti nei prezzi dei future sui Fed Funds. Le breakeven dei Tips sono rimaste pressoché immutate a fronte di un’accentuazione della pendenza negativa di curva. Per oggi ribadiamo il livello di resistenza a quota 4,82% sul decennale. Primo supporto rilevante a quota 4,71%.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile in chiusura vs Euro ed in deprezzamento fino alla soglia di 1,30 in mattinata. I dati di ieri hanno confermato lo scenario di politica monetaria Usa già atteso dagli operatori. L’attesa di discorsi di alcuni dei membri della Bce tradizionalmente più hawkish, potrebbe riportare il cross fino all’importante resistenza in area 1,3025/50. Il primo supporto è posto a quota 1,2950. Debole lo Yen dopo la decisione della BoJ di ieri, dove contro Dollaro ha toccato il minimo degli ultimi 4 anni. Per la seduta odierna la resistenza passa da 121,60 mentre il primo supporto rilevante si colloca intorno a 120,75. Continua a salire il cross vs Euro e sembra probabile un test dei massimi intorno a 158,05 nei prossimi giorni. Da notare che è stato toccato il minimo degli ultimi 9 anni contro il Dollaro Australiano a dimostrazione della continuazione del carry trading.

Materie Prime: ancora una giornata col segno rosso per le materie prime. I dati sulle scorte di greggio Usa relative alla settimana conclusasi il 12 gennaio hanno registrato un ulteriore incremento generando un calo delle quotazioni petrolifere di oltre il 3%. Scendono gli industriali trainati dal rame che ha ceduto il 2% circa. Negativi anche i preziosi e gli agricoli.

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