*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
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(WSI) –
Negli Usa attesa la seconda pubblicazione del Pil del quarto trimestre che potrebbe evidenziare un sensibile ridimensionamento a causa della maggiore contribuzione negativa delle scorte. Importante anche il dato sulle vendite di nuove case di gennaio.
Tassi di Interesse: in area Euro forte calo dei tassi di mercato beneficiando in parte del “flight-to-quality” dai mercati più rischiosi. Inoltre il dato preliminare relativo al Cpi tedesco armonizzato di febbraio è risultato più basso delle attese, contribuendo ad abbassare i timori di pressioni inflazionistiche eccessive. La pendenza di curva è aumentata di 1 pb. Sul tratto decennale il supporto successivo passa dal 3,92%, mentre la resistenza significativa si colloca al 4%.
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L’effetto “fuga verso la qualità” innescato dal forte calo delle borse è stato però più evidente sul mercato obbligazionario Usa. Si è verificato un andamento per molti aspetti simile a quello di maggio del 2006: apprezzamento dello Yen, calo dei mercati azionari e forte calo dei tassi di mercato, soprattutto sul decennale. A differenza dello scorso maggio il rialzo del premio al rischio sui paesi emergenti è stato questa volta molto più accentuato con un rialzo di circa 20pb. dell’indice Embi+ spread, tornato in un sol giorno ai valori di dicembre. Alla base di tale andamento vi è il ridimensionamento delle posizioni a leva finanziate principalmente in Yen con investimenti nelle aree e negli asset a più elevato grado di rischio (carry trade). In questo contesto non ha certo aiutato il dato sugli ordini di beni durevoli di gennaio (in forte calo) oltre al forte incremento del tasso di morosità sui mutui residenziali, arrivato ai massimi degli ultimi quattro anni. L’andamento calante dei tassi di mercato potrebbe continuare, sebbene questa mattina il mercato azionario cinese abbia chiuso in rialzo di circa il 4%. Il primo supporto di rilievo sul decennale passa a quota 4,50%.
Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro dopo i segnali meno incoraggianti venuti dal fronte macro. L’effetto “fuga verso la qualità” che ha interessato i bond Usa ha comportato impatti limitati sul biglietto verde. La possibilità di ripercussioni negative sulla crescita derivanti da turbolenze sui mercati finanziari è stata probabilmente bilanciata dalla necessità di chiusura delle posizioni speculative lunghe di Euro, che nell’ultima settimana erano arrivate ai massimi storici. Per oggi il primo supporto è individuabile a quota 1,32 a fronte della resistenza a 1,326 e successivamente 1,33. Lo Yen ieri ha messo a segno l’apprezzamento più marcato dal luglio 2005. Nel frattempo stanotte sono usciti dati macro non favorevoli su vendite al dettaglio inferiori e produzione industriale giapponese. Verso Dollaro il cross ha raggiunto la fascia compresa tra 117,37 e 117,90 per poi rimbalzare favorito dai dati macro. Tale area è particolarmente importante tecnicamente poiché vi si collocano le medie mobili a 200giorni e l’eventuale rottura al ribasso potrebbe dar luogo a nuovi ordini massicci di acquisti di Yen. La resistenza si colloca a 119,10 circa. Verso Euro il cross pur calando di oltre un 1% si è mantenuto al di sopra di una trendline di breve periodo, recuperando nel corso della nottata. I supporti di rilievo per oggi si collocano intorno a 155,27 e successivamente 154,66, le resistenze intorno a 157 e 157,60.
Materie Prime: il timore di rapida chiusura dei carry trade ha coinvolto tutti i settori (ad eccezione del bestiame vivo), una situazione che ha ricordato quella del maggio scorso. Il calo maggiore ha riguardato il settore legato all’agricoltura (-2,05%) come evidenziato dall’indice GSCI Total Return. Negativi anche i metalli preziosi e gli industriali ad eccezione del nichel. Piuttosto volatile il prezzo del greggio WTI che alla fine ha chiuso pressoché invariato, anche se questa mattina è in forte ribasso.
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