“La destituzione del presidente siriano Bashar Al Assad non è più condizione preliminare a tutto”. Questa la novità annunciata dal presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera e su altri quotidiani europei. Una visione di rottura rispetto a quella portata avanti dal suo predecessore Francois Hollande.
La Francia è pronta a bombardare la Siria anche da sola, dice Macron, se si superano le linee rosse fissate da Macron: l’uso di armi chimiche e i corridoi umanitari. In caso di dimostrato attacco chimico in Siria la Francia interverrà per distruggere i depositi di armi chimiche. “Se fissi una linea rossa e non la fai rispettare sei un debole”, ha affermato il presidente, “e non è la mia scelta”. Delle linee rosse Macron sostiene di aver già parlato in modo chiaro a Vladimir Putin.
Sul rispetto di alcuni principi chiariti da Macron, si dovrà trovare una linea politica e diplomatica su cui si è tutti d’accordo. La convinzione base del presidente è che i nemici in Siria sono i terroristi e contro di loro bisogna combattere. Un altro principio chiave è la stabilità della Siria che nel lungo periodo non deve diventare uno Stato fallito e che nel medio termine va pacificata soprattutto attraverso la garanzia del rispetto delle minoranze.
Nel corso dell’intervista Macron ha parlato anche dell’Unione europea e detto che sarebbe necessaria una politica comune, “soprattutto in tema di politica di sicurezza e difesa, se vogliamo proteggerci”. Per questo Macron ha rinnovato la richiesta di un bilancio della zona euro, dotato di governance democratica. Ha parlato anche di un rilancio dell’integrazione a partire dalla volontà congiunta di Francia e Germania.