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Made in Italy in mano straniera: spagnola Ebro conquista Garofalo

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ROMA (WSI) – La tavola made in Italy parla sempre più spagnolo. Dopo aver rilevato il 25% di Riso Scotti, il gruppo Ebro Foods prende il 52% dell’antico Pastificio Lucio Garofalo.

Il produttore di Gargano ha annunciato un accordo preliminare con la multinazionale, quotata alla Borsa di Madrid: l’investimento complessivo sfiora i 62 milioni di euro, e c’è un mese di tempo per chiudere l’accordo in ogni dettaglio. «Non si tratta di un pezzo di Italia che se ne va», dice l’ad Massimo Menna, la cui famiglia, fino ad oggi, ha controllato il pastificio, «perché l’azienda e sana e forte e questo l’ha messa nella posizione ottimale per cogliere la migliore opportunità di crescita».

Gli obiettivi dell’accordo, spiega una nota, sono la proiezione su scala internazionale di un marchio iconico del cibo italiano e l’ampliamento dello stabilimento di Gargano, dove rimane il centro direzionale. In arrivo ci sarebbero anche nuove assunzioni.

In un video Menna racconta di aver scelto Ebro Foods come partner industriale «per la storia e i valori» che il colosso spagnolo rappresenta. «Massima qualità senza compromessi è il nostro credo e lo sarà sempre», scandisce nel filmato l’ad, esponente della famiglia che è presente nel capitale sociale di Garofalo dal 1952 e che controlla dal 1997 questa realtà imprenditoriale ultra centenaria.

Fino al 2001 il Pastificio aveva concentrato il proprio business all’estero e nella produzione per conto terzi. A quel punto ha deciso di ripartire con una linea a marchio proprio destinata anche all’Italia, lanciata nel 2002. Dai 30 milioni di fatturato consolidato di allora l’azienda è passata a oltre 134 milioni di euro nel 2013.

«Abbiamo scelto Garofalo per la qualità del suo prodotto, per gli eccellenti risultati raggiunti nel tempo e per le sue persone che, in particolare negli ultimi 15 anni, hanno permesso di dar vita ad una storia straordinaria e con cui abbiamo trovato una perfetta intesa professionale e personale- commenta Antonio Hernández Callejas, Presidente ed Amministratore Delegato di Ebro Foods-. L’ingresso nel capitale sociale di Garofalo si inserisce nell’ambito della nostra strategia di crescita nel segmento premium, attraverso un marchio prestigioso della pasta italiana che, sfruttando le sinergie di gruppo, riteniamo possa portare a risultati ancor più interessanti a livello internazionale».

I gioielli del gusto italiano fanno sempre più gola.

«Con la vendita della pasta Garofalo agli spagnoli, supera i 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi», calcola il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. «Siamo di fronte – aggiunge – ad un’escalation della presenza spagnola in Italia con il passaggio del 25% di Riso Scotti nelle mani della stessa multinazionale iberica Ebro Food, dopo che il Gruppo Agroalimen di Barcellona era salito al 75% in Star e già nel 2011 la Fiorucci salumi era stata acquisita da Campofrio Food Holding. L’operazione Garofalo – ricorda Coldiretti – segue da vicino l’acquisizione della Bertolli da parte del fondo statunitense Cvc Capital Partners, che lo ha strappato al gruppo spagnolo Sos dopo che era già stato venduto ad Unilever».

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