ROMA (WSI) – Deutsche Bank al banco degli imputati da parte della Procura di Milano per la crisi del 2011, quella dello spread che portò in Italia alla caduta del governo Berlusconi e al successivo insediamento dell’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti che introdusse la famosa manovra lacrime e sangue, con la devastante riforma previdenziale.
Il caso dell’istituto tedesco nel mirino dell’autorità giudiziaria per la speculazione dei titoli di stato potrebbe approdare anche nella commissione di inchiesta sule banche presieduta da Pier Ferdinando Casini. A chiederlo Renato Brunetta di Forza Italia.
“Chiederemo conto di queste notizie e di molto altro al rappresentante di Deutsche Bank che presto verrà audito. Stop a zone grigie e a insabbiamenti. Verità per gli italiani e per la storia. La verità, dopo tante altre evidenti conferme, continua a venire sempre più a galla”.
Secondo le anticipazioni del settimanale L’Espresso, a spingere la procura a indagare su Detutsche bank l’ipotesi di manipolazione del mercato attraverso operazioni finanziarie per 10 miliardi di euro.
“L’indagine giudiziaria, che la Procura di Milano ha deciso di approfondire, ricostruisce l’intera serie di operazioni decise dalla banca tedesca, prima e dopo quella comunicazione. Secondo l’accusa, alla fine di luglio del 2011, proprio mentre annunciava la fuga dal nostro paese, Deutsche Bank aveva in realtà già ricomprato titoli italiani, segretamente, per almeno due miliardi. Ed era quindi tornata a quota tre miliardi: il suo livello standard di esposizione”.
“Altri 4,5 miliardi di titoli italiani erano infatti posseduti da un’altra società tedesca, acquisita nel 2010 da Deutsche Bank. Il 26 luglio 2011 il colosso di Francoforte ha però comunicato solo le vendite precedenti al 30 giugno, non i riacquisti effettuati già nel mese successivo. In pratica, la banca ha venduto quando i prezzi erano ancora alti e ha ricomprato quando il mercato è crollato. Una speculazione finanziaria da manuale, su cui dovranno pronunciarsi i giudici italiani”.