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Manning (Wikileaks): sono donna, chiamatemi Chelsea

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NEW YORK (WSI) – All’indomani della sentenza che lo ha condannato a 35 anni di carcere per le informazioni riservate consegnate al sito pro-trasparenza di Julian Assange Wikileaks, Bradley Manning torna a far parlare di sé. Ma stavolta la notizia non ha nulla a che vedere con le polemiche scatenate dalla condanna.

“Sono Chelsea Manning. Sono una donna”, ha scritto il soldato, in un comunicato che è stato letto dal suo legale nella trasmissione Today Show, che va in onda sul canale televisivo NBC.

“Visto come mi sento, e come mi sono sentito dall’infanzia, desidero iniziare una terapia ormonale il prima possibile. Spero che voi mi sosterrete in questa transizione”. Manning ha 25 anni ed è stato dichiarato colpevole di 20 reati di imputazione, dallo spionaggio al furto alla consegna di più di 700.000 documenti al sito di Julian Assange, mentre prestava servizio come militare nel 2010, in Iraq.

“Chiedo anche che, a iniziare da oggi, vi rivolgiate a me con il mio nuovo nome (ovvero Chelsea e utilizziate la pronuncia femminile. Non vedo l’ora di ricevere lettere dai miei sostenitori e avere l’opportunità di rispondere”. Il comunicato si è concluso con la firma Chelsea E. Manning.