Arriva nella manovra di bilancio 2020 la rivalutazione delle pensioni mentre non si prevede nessuna modifica a quota 100, l’anticipo pensionistico senza alcuna penalità previsto dal precedente governo giallo-verde. Così si prevede in uno schema della manovra che sintetizza i principali contenuti del provvedimento. Ma andiamo per ordine.
Aumento pensioni 2019: di cosa si tratta
La rivalutazione delle pensioni, anche detto “meccanismo di perequazione” significa che l’importo delle pensioni sono rivalutate annualmente in base all’indice del prezzo al consumo stimato dall’Istat. In sostanza, al crescere dell’inflazione, deve aumentare l’importo della pensione.
L’ultima Legge di Bilancio (L. n. 145/2019) ha introdotto nuovi criteri e modalità di calcolo della rivalutazione annuale delle pensioni per il triennio “2019-2021”.
Non tutti i pensionati difatti beneficeranno del 100% della rivalutazione, per cui ad essere coperti interamente dall’inflazione sono solo gli assegni pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo INPS, che corrisponde a circa 1.522,26 euro.
Dal tavolo di confronto con i sindacati poche settimane fa era arrivato l’annuncio dell’avvio di una mini-rivalutazione delle pensioni per gli assegni da tre a quattro volte il minimo, da 1.500 euro a 2.000 euro. In particolare il governo avrebbe aperto a uno sblocco, seppure minimo, dell’indicizzazione delle pensione. La misura interessa circa 2,5 milioni di pensionati.
L’aumento dell’assegno sarebbe di poco conto comunque. A fare i calcoli il sito Pensionioggi.it, secondo cui un assegno di 1.600 euro mensili lordi al 31 dicembre 2019, ipotizzando un’inflazione dell’1%, vedrà crescere l’importo a 1.616 euro anziché a 1.615,52 euro con la normativa attuale.
Per le classi di assegni superiori a quattro volte il minimo restano, invero, le fasce di rivalutazione vengono confermate nelle misura note ed esposte in tabella.
A quanto pare infine non ci sarà alcun ritocco a Quota 100, mentre saranno prorogate di un anno l’Ape sociale e Opzione donna.