BRUXELLES (WSI) – Arriva l’ok informale dell’Ue alla manovrina italiana da 3,4 miliardi di euro richiesta da Bruxelles. A dirlo il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis nel corso di una conferenza stampa:
“A una prima occhiata, la manovra italiana da 0,2% sembra aver raggiunto lo scopo di correzione dei conti (…) Stiamo valutando i piani di stabilità e riforme italiani e di altri Paesi, per l’Italia sappiamo che questa valutazione è particolarmente complessa perché bisogna valutare la regola del debito e la manovra da 0,2%. E questa (correzione, ndr), a prima vista, sembra essere tale”.
A parlare della manovrina è anche il ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan:
“La manovra è stata anticipata da un ampio dibattito sulla richiesta di correzione da parte di Bruxelles ma vorrei ricordare che si tratta di una correzione molto contenuta, due decimi di punto di Pil, pari a 3,4 miliardi e che ha efficacia strutturale e proietta i suoi effetti di riequilibrio sui prossimi anni”.
Ma il premier Paolo Gentiloni ha promesso sempre alla Commissione per ottobre una Finanziaria pesante ma solo se nel frattempo cambieranno le regole. A battere questo chiodo del cambio regole è proprio l’Italia e dopo una prima lettera firmata da Spagna, Portogallo e altri cinque paesi dell’area euro sul calcolo del prodotto potenziale, ora il ministro italiano invia una nuova missiva alla Commissione Ue insieme sempre a Spagna e Portogallo e ora anche la Francia, per chiedere formalmente la modifica dei parametri che governano i conti pubblici del Vecchio Continente.
Nonostante gli sforzi raggiunti imporre per il 2018 un aggiustamento dei conti da oltre dieci miliardi di euro a cosa serve? Questo il ragionamento che fanno al Tesoro. Non resta che attendere per capire se la Germania sarà disposta o meno a concedere più flessibilità.