Anche quest’anno la Commissione europea non è entrata nei numeri della manovra economica per il nuovo anno, per via della sospensione dei vincoli di bilancio del Patto di Stabilità. Ma una valutazione di tipo qualitativo, l’esecutivo Ue, l’ha appena inviata a Roma; con un monito chiaro: la spesa corrente estranea al Recovery fund, finanziata con risorse solo italiane, è troppo elevata.
“L’Italia non prevede di limitare in misura sufficiente l’aumento della spesa corrente finanziata con risorse nazionali”, ossia attraverso le tasse e l’emissione di titoli di stato italiani, “per contribuire al perseguimento di una politica di bilancio prudente, la Commissione invita l’Italia a prendere le misure necessarie all’interno del processo di bilancio per ridurla”. E’ un’indicazione generica, che non presuppone una correzione di entità definita da parte dell’Italia.
A chiarire meglio il punto, nel corso di una conferenza stampa, è stato il commissario agli Affari Europei, Paolo Gentiloni.
“E’ abbastanza chiaro che non stiamo chiedendo specifiche correzioni, abbiamo solo sollevato l’attenzione sul problema su qualcosa che il governo ha intenzione di fronteggiare: come e quando sarà una decisione italiana”, ha dichiarato Gentiloni. “L’Italia è in forma, sta affrontando bene la campagna di vaccinazione, ha buone cifre di crescita. Nonostante ciò abbiamo parlato del discorso delle spese correnti, lo facciamo già nelle raccomandazioni di giugno, ma questo è un tema importante per chi ha un debito alto”.
Prudenza, in attesa della revisione del Patto di Stabilità
Insomma, è tempo di iniziare a pensare alla fase successiva, quando l’eredità economica del Covid avrà assunto l’aspetto di un debito pubblico molto più elevato di prima, la cui sostenibilità dipende anche dalle decisioni di politica fiscale (oltre che da quelle della Bce).
Secondo il vicepresidente della Commissione europea, il “falco” Valdis Dombrovskis, orientare le politiche verso una riduzione del debito “realistica è credibile” sarà importante per il futuro dei Paesi europei: “Bisogna trovare il modo per garantire che le politiche di riduzione del debito non mettano in difficoltà la ripresa”, ha dichiarato, come a voler escludere un nuovo appello all’austerità ad ogni costo.
Ed è proprio per rendere le regole europee più realistiche in vista del mondo post Covid, che è cominciato un fervente dibattito sulla revisione del Patto di Stabilità e dei suoi strumenti di valutazione da molti ritenuti non più adeguati.