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Manovra: tasse, nel mirino banche e Suv. Il giorno delle pensioni

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Roma – Spunta la tassa sulle auto di media-alta cilindrata e vengono definite nuove imposte per le operazioni finanziarie. Si lima la normativa sulle pensioni: niente rincaro dei contributi per i collaboratori e donne in pensione a 65 anni solo dal 2030. Anche per l’aumento dell’Iva c’é tempo perche’ le aliquote all’11% e al 21% sarebbero nel disegno di legge delega per la riforma e non nel decreto manovra. Sono alcune delle novità sul pacchetto all’esame del consiglio dei ministri nella giornata di oggi.

Giornata dunque di intenso lavoro per mettere a punto le ultime misure. Secondo quanto si apprende, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti da ieri ha lavorato tutto il giorno nel suo ufficio a Via XX Settembre proprio per fare le ultime verifiche, prima del varo definitivo al consiglio dei ministri convocato per domani alle 15. Il ministro è tornato poi a ribadire che il rigore ha funzionato. Ma “dobbiamo continuare, non abbiamo alternative”, ha sottolineato in un’intervista a Famiglia Cristiana.

Giornata dunque ancora di carte, bozze, ipotesi che entrano ed escono. Una di queste riguarda proprio le auto. La misura della tassa che colpirebbe Suv, ma anche auto di cilindrata medio-alta, è nero su bianco nell’ultima bozza di manovra. Ma già fonti vicine al governo fanno sapere che non entrerà nel pacchetto di domani.

Come le pensioni: è prevista una diluizione soft dell’età pensionabile delle donne che partirebbe dal 2020 e arriverebbe a regime solo 10 anni dopo. Sarebbe questa la soluzione trovata, nell’ambito del confronto per la messa a punto della manovra economica, per l’innalzamento a 65 anni dell’età per la pensione delle lavoratrici del settore privato. L’ipotesi al momento sembra prevalere sulla possibilità, inizialmente esaminata, di avvio della riforma, sempre in modo graduale ma dal 2015.

Ma sulle norme resterà di fatto incertezza fino all’ultimo minuto perché si continuano a fare i conti e si chiarisce, solo di ora in ora, che cosa entrerà in vigore da subito e che cosa invece, soprattutto per la parte fiscale, finirà nel disegno di legge delega con tempi più ‘comodi’ rispetto al decreto Manovra.

Sulla finanza arriva il bollo sulle transazioni finanziarie (0,15%) e una tassa al 35% sul trading delle banche. Per quanto riguarda le Regioni e gli enti locali spunterebbe un ‘contributo’ per il biennio 2013-2014 di tutto rispetto: oltre 9 miliardi di euro. Si introduce però la norma che premia, di fatto rispoarmiandoli dai tagli, i Comuni virtuosi. Un contributo alla stretta generale sarà chiesto anche alla Rai il cui tetto massimo di spesa, nell’ambito del contratto di servizio, non potrà superare i ricavi da canone dell’anno precedente.

La Cgil è già sul piede di guerra: il leader Susanna Camusso conferma che il sindacato è pronto alla mobilitazione perché “una manovra così rappresenta per il Paese una forma di insopportabilità sociale”. Sul fronte opposto il numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia per la quale “la manovra va nella giusta direzione”.