Economia

Mario Draghi: le riforma suggerite dall’Ocse per sostenere l’economia

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L’Ocse ha pubblicato un nuovo studio sull’Italia nel quale ha fornito alcuni suggerimenti al governo italiano in vista della riforme del fisco e delle pensioni che si appresta a varare. Nello studio l’Ocse ha  ampiamente promosso il Pnrr del governo Draghi e stima una crescita economica per l’Italia al 5,9% per l’anno in corso e al 4,1% per il 2022.

Ocse: le riforme per il fisco

“Rispetto alla media Ocse, le imposte sul lavoro in Italia restano troppo elevate”, ha affermato l’organizzazione che raccomanda di attuare una riforma fiscale globale per ridurre la complessità del sistema e abbassare le imposte sul lavoro. Tale riforma dovrebbe essere finanziata attraverso un miglioramento della compliance, favorita a sua volta da un maggiore ricorso alla tecnologia e ai pagamenti con carta”.

In merito alla riforma fiscale, l’Ocse ha raccomandato all’Italia di:

  • Ridurre le esenzioni e la complessità del sistema fiscale; razionalizzare le tax expenditures in base all’efficacia; semplificare gli scaglioni IVA
  • Accelerare l’aggiornamento dei valori catastali e ristabilire la tassazione sulla residenza primaria con esenzioni per le famiglie a basso reddito
  • Migliorare il coordinamento tra le agenzie fiscali e altre agenzie di regolamentazione, per facilitare un approccio olistico basato sul rischio alle indagini
  • Consolidare tutti gli incentivi all’assunzione in un taglio permanente dei contributi di sicurezza sociale per i primi 3 anni a tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato

L’Ocse non si è fermata alla riforma del fisco e ha evidenziato che la spesa legata alle pensioni toglie spazio agli investimenti nelle infrastrutture, nell’istruzione e nella formazione, penalizzando i giovani, molti dei quali sono disoccupati e a rischio di povertà.

Premiato l’avvio del recovery plan

Nel corso della presentazione dello Studio dedicato all’Italia il Segretario Generale dell’Ocse Mathias Cormann ha chiarito che “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia stimola una crescita più forte, più verde, più equa e più digitalizzata che apporterà benefici a tutti gli italiani e offrirà loro maggiori opportunità per superare il momento di crisi”.

Il governo italiano, si legge nello Studio, ha fissato un programma ambizioso che attribuisce priorità alle riforme della concorrenza e del settore pubblico e al rafforzamento dell’efficacia dei sistemi di giustizia civile. L’obiettivo affrontare l’incertezza, i ritardi e i costi che attualmente ostacolano gli investimenti. La competitività delle imprese italiane, inoltre, potrà essere migliorata attraverso investimenti nelle infrastrutture verdi e nella banda larga.

“Il rafforzamento dell’efficacia del settore pubblico è un elemento cruciale per garantire la riuscita del PNRR”, ha aggiunto Cormann, “che deve essere attuato nel suo complesso ed integrato da riforme a sostegno della crescita, che prevedano maggiori investimenti nelle infrastrutture verdi e nel settore della Ricerca e Sviluppo, nonché da riforme che promuovano un’efficace trasformazione digitale dell’economia italiana”.