Massacro Turchia: arrestati 14 presunti membri Isis. Ma la rabbia è contro Erdogan
ROMA (WSI) – La polizia turca ha arrestato 14 presunti membri dell’Isis, in risposta all’attacco terroristico che ha provocato una strage, durante una manifestazione di pace organizzata ad Ankara. Responsabili del massacro due kamikaze, che si sono fatti esplodere vicino alla stazione centrale della città.
Continua a salire il bilancio delle vittime: stando a quanto riferito dal partito filo-curdo Hdp, i morti sarebbero 128; 508 feriti, di cui 65 in gravi condizioni.
Nella giornata di ieri, si sono tenuti i primi funerali in ricordo delle vittime; migliaia i partecipanti che hanno osservato un minuto di silenzio, ricordando la morte del ragazzo 25enne Korkmaz Tedik. A voce alta sono stati pronunciati i nomi delle vittime identificate dalle autorità.
Dalla folla si sono levate anche accuse contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il governo, attaccati per non essere stati in grado di prevenire l’attacco. Ma le accuse sono andate oltre i motivi di sicurezza e in queste ore Erdogan è di nuovo al centro di pesanti polemiche. Durante le proteste a cui ieri hanno partecipato almeno 10.000 persone, diversi hanno gridato “Erdogan assassino”, e “il governo si dimetta”.
Non sono mancati altri striscioni con le scritte. “Lo stato è un killer” e “sappiamo chi è stato”.
Il leader del partito filo curdo Hdp, Selahattin Demirtas, avrebbe detto: “Lo stato ha attaccato il popolo. Destinatari delle condoglianze dovrebbe essere la gente, non Erdogan”. Dal canto suo, il governo ha negato ogni responsabilità nell’attacco, e al momento sta tentando di individuare le presunti menti della strage. L’agenzia di stampa Dpgan riferisce che tra i 14 membri sospetti dell’Isis ci sarebbe una donna, così come una donna sarebbe uno dei due kamikaze. (Lna)