Al Salone del Risparmio 2022, in corso a Milano dal 10 al 12 maggio, abbiamo incontrato Ned Naylor-Leyland, gestore del Jupiter Gold & Silver Fund con il quale abbiamo parlato dei rischi dell’inflazione e di quali strumenti finanziari possiamo utilizzare per proteggere i portafogli.
Quali sono i principali rischi dell’elevato livello di inflazione per l’investitore?
L’inflazione erode l’effetto ricchezza e altera la percezione più ampia del mercato sul costo di gestione per tutte le asset class. Se l’inflazione dovesse persistere a causa delle continue perturbazioni dal lato dell’offerta e dell’accaparramento/protezionismo delle materie prime, la maggior parte delle ipotesi fatte sui rendimenti che si sono incorporati negli ultimi venti anni potrebbero essere minacciate.
Questo è il motivo per cui riteniamo che i vantaggi dei metalli monetari e dell’assicurazione monetaria non siano sufficientemente compresi.
Oro e argento sono utili in un portafoglio per combattere l’inflazione?
Assolutamente sì, oro e argento sono indicati come strumenti per proteggersi dall’inflazione. Più precisamente svolgono il ruolo di copertura contro l’eventuale perdita di potere d’acquisto e questo è legato ai tassi di interesse reali locali. Il ritorno di oro e argento infatti riguarda le aspettative del mercato sul potere d’acquisto futuro, una dinamica sostenuta dalla promessa di futuri rialzi dei tassi da parte delle banche centrali.
Ci aspettiamo che i rendimenti nominali non riescano a tenere il passo con l’inflazione, che la Fed non sarà in grado di aumentare i tassi di interesse in modo così significativo come ipotizza e che a tempo debito i rendimenti reali continueranno a scendere con il dollaro USA. Una piccola allocazione in una strategia per l’oro e l’argento gestita attivamente può fornire una copertura contro i rendimenti reali negativi e contribuire alla diversificazione del portafoglio, poiché l’oro e l’argento sono sempre state delle vere riserve di valore.
Quali sono le prospettive per il bitcoin nel mondo della finanza tradizionale?
Abbiamo già investito in Bitcoin nel 2017, tuttavia non credo ci investirei ancora. Ritengo che sia relativamente “naif” credere di poter continuare a gestire, anche in futuro, una piattaforma completamente decentralizzata, come il Bitcoin, oltre alle criptovalute delle varie Banche Centrali che stanno emergendo.