Mercati

Materie prime: è l’inizio di un altro superciclo?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Materie prime: è l’inizio di un altro superciclo?

di Stefano Valente, presidente di Abalone Gräff

Negli ultimi 100 anni abbiamo assistito a quattro cosiddetti “super cicli delle materie prime“. Secondo JP Morgan, l’ultimo super ciclo è iniziato nel 1996 e ha raggiunto il suo apice nel 2008, dopo 12 anni di espansione.

La crisi finanziaria iniziata nello stesso anno, ha poi determinato un lungo e graduale declino del settore. Nonostante la richiesta di materie prime non sia mai calata, a causa della continua espansione della domanda asiatica, i prezzi hanno vissuto un periodo di contrazione importante.

Nel grafico seguente è riportato l’andamento del Bloomberg Commodity Index: dopo un declino di 12 anni il 2020 sembra essere l’anno dell’inversione di tendenza:

 

Dopo il minimo registrato durante la tempesta scatenata sui mercati nel primo semestre 2020, i valori di riferimento delle materie prime ha segnato un forte rimbalzo e gli indicatori fondamentali sembrano confermare che questo movimento rappresenta un trend strutturale.

Materie prime: è l’inizio di un nuovo super ciclo?

Per identificare i fattori principali di un super ciclo, proviamo a ricordare quali furono i fattori scatenanti di quello iniziato nel 1996:

· L’inizio dell’espansione asiatica (in particolare cinese) quale evento del tutto nuovo ed inaspettato: i produttori di materie prime uscivano da una lunga fase di domanda stabile e non erano preparati ad affrontarne un incremento così rapido e sensibile.

· Verso la fine degli anni Novanta, il dollaro statunitense conobbe un periodo di debolezza e questo favorì l’apprezzamento delle commodities che, notoriamente, sono scambiate in dollari.

· I due trend precedenti furono intercettati dai gestori patrimoniali di allora, che diedero avvio ad un forte ciclo d’investimenti finanziari sul settore delle materie prime, alimentando l’aumento dei prezzi ed un lungo trend rialzista sostenuto dal maggior interesse da parte degli investitori.

Queste furono le tre cause principali che scatenarono il rialzo dei prezzi di questo settore.

Fu poi la recessione globale del 2008, insieme ad ulteriori rallentamenti in Europa nel 2011 e in Cina nel 2015, a generare un prolungato periodo di depressione dei prezzi.

 

La situazione di oggi presenta molte analogie con il 1996, ed in particolare:

· L’espansione asiatica vigorosa come non mai: i consumi cinesi stanno toccando nuovi massimi mensili e nemmeno la pandemia di coronavirus è riuscita a contrastare questo trend

· Il dollaro è in una fase di particolare debolezza. Lo US Dollar Index indica che la valuta americana scambia sui mercati internazionali a prezzi incredibilmente vantaggiosi e, a questi livelli, molte valute internazionali consentono di acquistare materie prime a prezzi estremamente favorevoli.

· La politica monetaria ultra-espansiva delle banche centrali sta scatenando i timori di inflazione e aumentando i flussi finanziari verso i beni reali

· La prossima fine della pandemia e la ripresa delle economie nazionali porteranno a un aumento della crescita economica globale e dei consumi

· Gli incentivi di politica fiscale agli investimenti infrastrutturali stanno già spingendo considerevolmente la domanda di materie prime

· Anche oggi, come nel 1996, i gestori stanno sviluppando un atteggiamento favorevole al settore.
Inoltre, il tema relativo alle iniziative ESG sta sostenendo la domanda di metalli, mentre la contemporanea scarsità di investimenti in combustibili fossili sta aumentando il rischio di una crisi dal lato dell’offerta.

In questo contesto generale stiamo già assistendo ad un incremento dei valori. Tutte le materie prime cicliche tra cui: soia, mais e zucchero evidenziano uno squilibrio tra domanda ed offerta. Anche i cereali, che erano in calo dal 2012, registrano un incremento di oltre il 50% negli ultimi 6 mesi.

Nell’ultimo incontro dell’Opec, l’Arabia Saudita, a sorpresa, ha annunciato un taglio autonomo della produzione di 1 milione di barili al giorno per i mesi di febbraio e marzo, spingendo così il prezzo del petrolio verso l’alto.

Dal punto di vista dell’investitore, visto quanto premesso, è facile concludere che ci troviamo di fronte all’inizio di un nuovo super ciclo delle materie prime, meno facile è comprendere quale sia la materia prima giusta su cui puntare e quale sia il momento giusto per investire e sono queste le situazioni in cui i professionisti fanno la differenza.