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Materie prime: la performance batte azioni, bond e dollaro

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Alert commodities: anche in un’ottica di investimento. E non solo del petrolio. I due precedenti giorni di rally che hanno interessato il settore – i guadagni si sono confermati i più alti dallo scorso dicembre – hanno portato infatti le materie prime a sovraperformare il trend delle azioni, dei bond e del dollaro per il secondo mese consecutivo.

Numeri alla mano, Bloomberg fa notare che l’indice S&P GSCI Total Return Index – che rappresenta 24 materie prime – è salito del 3,1% a gennaio, registrando il quinto mese consecutivo di crescita: si tratta del periodo di rialzi più lungo dal 2004.

Il MSCI All-Country World Index che si riferisce all’azionario è aumentato invece dell’1,6% inclusi i dividendi. E lo US Dollar Index, che mostra la performance del dollaro rispetto alle sei principali valute a livello mondiale, è sceso sempre a gennaio dell’1,6%; infine, il Global Broad Market Index per i bond governativi e corporate è sceso dello 0,2%. I dati, stilati da Bank of America Merrill Lynch, si riferiscono al mese terminato il 28 gennaio.

In generale, le commodities hanno battuto il trend dei titoli azionari per il terzo mese consecutivo, il periodo più lungo dal giugno del 2008, dopo che la Fed ha confermato l’intenzione di proseguire nell’acquisto di treasury per 600 miliardi di dollari e dopo che la domanda di abiti e beni alimentari ha trainato al rialzo le quotazioni del cotone, del cacao e del rame. Altro fattore è stato il trend dell’indice MSCI che, sulla scia delle preoccupazioni relative al fattore Egitto, ha segnato il 28 gennaio il peggior calo da novembre, a fronte del rally del petrolio e dei carburanti.

“Ci sono problemi che riguardano il fronte dell’offerta che hanno sostenuto i prezzi di molte commodities”, ha spiegato a Bloomberg Walter “Bucky” Hellwig, che gestisce 17 miliardi di dollari presso la società di BB&T Wealth Management di Birmingham, Alabama”. E, ovviamente, anche motivi di carattere speculativo, secondo altri analisti.

Le quotazioni del cotone sono balzate del 16% a gennaio, segnando il maggior rialzo tra le 24 commodities dell’indice S&P GSCI: il rally è stato il più sostenuto da almeno il 1960. E l’oro è salito dell’1,7% lo scorso 28 gennaio, mettendo a segno il guadagno maggiore in dodici settimane, e riducendo così il calo che aveva segnato a livello mensile.

Nel commentare la performance delle commodities, intervistato da Class Cnbc, Alessandro Milesi di finanze.net, ha affermato che, in un’ottica di investimento, è interessante in questo contesto guardare anche a quelle società che fanno parte del settore delle energie rinnovabili e alternative.

Ancora, l’ultima analisi stilata dagli esperti di ETF Securities ha messo in evidenza che di fatto le commodities hanno sovraperformato la maggior parte degli asset nel 2010, mantenendo la loro posizione di asset class che ha riportato il miglior trend negli ultimi dieci anni.

Lo studio ha precisato in particolare che gli ETP delle commodities che replicano la performance del palladio, del cotone e dell’argento hanno garantito ritorni nell’anno rispettivamente del 103%, del 98% e dell’82%, e che l’anno scorso lo stesso indice generale sul settore DJ-UBSCI è salito del 19%.

Riflettendo la forte performance del comparto, gli asset delle commodity globali gestiti negli ETP sono balzati al record di 163 miliardi di dollari nel 2010, in crescita del 48%, dunque di 53 miliardi di dollari, rispetto al 2009: una performance che ha fatto delle commodities l’asset class degli ETP a maggior tasso di crescita nel 2010.

Cosa accadrà a questo punto nel 2011? Per leggere l’analisi di ETF Securities sulle previsioni delle commodities e degli ETP che li riflettono cliccate qui.