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MATRICOLE: DATA SERVICE SFIDA L’ORSO

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Data Service SpA sbarca al Nuovo Mercato. Il debutto è fissato per dopodomani, mercoledì 18 ottobre. Il momento non è dei migliori, anche a dispetto del rimbalzo di venerdì scorso.

“Ma noi crediamo nei fondamentali,” Alessia De Marinis, responsabile finanziario di Data Service, ha detto a WallStreetItalia.com. “E abbiamo le spalle forti,” ha aggiunto facendo notare che la società ha dalla sua il successo riscontrato durante il collocamento dei titoli presso il pubblico e gli investitori istituzionali.

Data Service è nata nel 1987 ed è leader italiana nel settore dei servizi di gestione di documentazione e outsourcing del back-office. I suoi clienti sono principalmente banche e istituzioni finanziarie italiane. Nel 1999 la sua quota del mercato nazionale ha raggiunto il 21%.

Nello stesso anno ha registrato un fatturato pari a 55,5 miliardi di lire e prevede di raggiungere alla fine del 2000 un valore di 75,5 miliardi di lire. L’utile netto previsto a fine 2000 è pari a 2,6 miliardi di lire.

La decisione di andare in Borsa nasce dalla consapevolezza del fatto che l’essere sul mercato significa “avere maggiori possibilità di finanziamento e, non ultimo, una maggiore visibilità e trasparenza in Italia e all’estero,” ha detto De Marinis.

Data Service porta sul mercato un milione 114 mila azioni ordinarie, pari al 25% del capitale, al prezzo di 40 euro ciascuna. La forchetta era di 25-40 euro. “Le richieste degli investitori istituzionali”, ha detto De Marinis, “sono state pari a circa 14 volte l’offerta”.

A loro è andato il 70% delle azioni messe sul mercato; il resto al pubblico, che ha presentato richieste pari a otto volte l’offerta. E in questo 30% ci sono 20 mila azioni per i dipendenti e altri 20 mila titoli collocati online attraverso On Banca, controllata da Banca Commercio e Industria.

“Contiamo di incassare circa 67 miliardi di lire”, prevede De Marinis. La loro destinazione? “L’azienda vuole espandersi su nuovi mercati, anche esteri, e guarda ad altre società: aziende di settore, certamente, ma anche realtà complementari alla nostra”, ha spiegato De Marinis. Ci sono già dei contatti in corso.