La E-News dell’altro giorno, la numero 474 mi ha alquanto impressionato, costringendo il neo segretario del PD a parlare unicamente della telefonata del marzo scorso avuta con suo padre Tiziano, intercettata dall’Autorità giudiziaria nell’ambito della indagine CONSIP e pubblicata dal Fatto quotidiano, parimenti inserita in un libro appena stampato del giornalista Marco Lillo.
Con una complicità quasi istituzionale di una giustizia alle “calende greche“, per una indagine tanto importante quanto confusa anche nel merito dell’inchiesta ad opera di una Polizia giudiziaria sovente superficiale e approssimativa, verso i protagonisti, i luoghi ed fatti di causa, capire qualcosa non è facile, il giallo si infittisce nel mentre gli accusatori restano al loro posto.
A leggere la cronaca e le indiscrezioni pubblicate, della vicenda CONSIP si capisce sempre meno, ma la gente sembra interessata solo al pettegolezzo e alla gogna mediatica che il caso giudiziario, grazie alla tradizionale fuga di notizia dai nostri Tribunali, sembra alimentare per effetto della sistematica violazione del segreto istruttorio.
Siccome sono film già visti, dove da una parte c’è una Magistratura che invece di scrivere le sentenze e farci capire qualcosa a noi comuni mortali, parla, parla e di tanto in tanto passa qualche “velina”, così, perché lo ha sempre fatto, è abituata a parlare più con i giornalai che con i cittadini, con l’opinione pubblica. Insomma, lo fa per interposta persona.
Intanto la Procura della Repubblica di Roma apre un fascicolo per la fuga di notizie, contro ignoti naturalmente.
Brrrrr, che paura, me la faccio sotto finanche io che sono un oscuro e ignaro spettatore: Art.684 cp: Pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale – Chiunque pubblica in tutto o in parte, anche per riassunto o a guisa d’informazione, atti o documenti di un procedimento penale, di cui sia vietata per legge la pubblicazione è punito con l’arresto fino a trenta giorni o con l’ammenda da 51 a 258 euro.
Trattasi di una mera contravvenzione “oblabile” che con la metà del massimo dell’ammenda prevista (Ex art. 162 bis c.p.), in pratica con una settantina di euro, il Marco Lillo sana tutto e sotto un’altro, per una nuova pubblicazione vietata, decuplicando a dir poco la tiratura del giornale.
Siamo in Italia, c’è il diritto di cronaca e la libertà di stampa, ivi compreso lo sputtanamento praticamente gratis tanto vallo a pescare chi ha passato la “velina di contrabbando”.
Adesso, nell’attesa delle nuove fughe di notizie, spero di leggere qualcosa di diverso e più interessante nella prossima enews, tipo:
- con quale legge elettorale vogliamo andare a votare nella primavera prossima o, se possibile anche domani mattina;
- quali saranno, anche a breve, i temi economici, fiscali e sociali di interesse per il Paese;
- qual’è l’Agenda per l’Europa, il programma degli investimenti, la rivisitazione dei Trattati che non hanno funzionato, la sicurezza comune, la difesa, il mantenimento delle sanzioni alla Russia che gli atteggiamenti in corso d’opera sembrano voler smentire per interessi economici certamente condivisibili ma altrettanto ipocriti (vedi il recente viaggio del Premier Gentiloni in Russia);
- varie ed eventuali che non mancano mai, magari annunciando qualche iniziativa concreta per rilanciare l’occupazione.
Insomma, egregio Segretario Renzi, con tutto il rispetto della vicenda umana che la vede coinvolta in ordine alla indagine in corso, gradirei molto, anzi che dico, moltissimo, che alla prossima news ci parlasse d’altro, possibilmente di politica per l’Italia, dei tanti problemi da risolvere e per il modo di recuperare una dignità sempre più smarrita della politica italiana.