La forte ripresa economica e il progresso nella somministrazione dei vaccini porta Mazziero Research a migliorare le stime del Pil italiano per il 4° trimestre 2021 confidando in un impatto più contenuto di un eventuale ritorno dei contagi in autunno. ma in questo contesto però il debito pubblico rimane il grande osservato speciale.
Mazziero: stima Pil 2021 viene rivista al 5,1%
La stima per il PIL 2021 italiano viene rivista al 5,1% dal 4,7%, valore che dovrà trovare conferma con il procedere dei trimestri da noi previsti al +2,0% per il secondo, +2,6% per il terzo e -1,2% per il quarto trimestre. Stime in linea con quelle fornite dalle principali istituzioni internazionali.
Debito pubblico visto ancora in crescita
Ma è il debito pubblico tricolore a preoccupare. Secondo Mazziero Research difatti ci sarà un ulteriore aumento del debito, che nella rilevazione di aprile dovrebbe portarsi a 2.677 miliardi (compreso nella forchetta tra 2.669 e 2.685 miliardi di euro).
Gli esperti in particolare stimano una continuazione nella crescita sino a luglio per poi stabilizzarsi e concludere l’anno tra 2.679 e 2.728 miliardi.
Il grafico presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research.
La tabella di affidabilità indica le differenze tra i valori ufficiali e le stime precedentemente fatte dalla Mazziero Research.
Fra qualche mese dovrebbero arrivare i primi 23 miliardi di acconto per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a quel punto arriverà la parte più difficile: l’attuazione delle 6 missioni, conclude Mazziero.
Il debito pubblico, sebbene oggi nessuno se ne curi, è il vero problema: 163 miliardi in più nel 2020, altri 78 miliardi nel solo primo trimestre di quest’anno e quasi altrettanti se ne potrebbero accumulare da qui a luglio per poi scendere nella fase finale dell’anno in una zona compresa tra 2.652 e 2.715 miliardi.
Questo grande accumulo di debito costringe ad aumentare le emissioni di titoli di Stato, che ora sono acquistati dalla banca centrale, ma che in futuro resterà come fardello che dovrà essere continuamente finanziato con un impatto nella spesa per interessi. Apparentemente la situazione è tranquilla, ma si stanno già oggi preparando le condizioni per un equilibrio difficile dei conti pubblici fra un paio di anni.