Le incognite sull’andamento dell’economia italiana sono ancora molte, di conseguenza anche le previsioni sull’andamento del debito pubblico allargano la forchetta degli scenari possibili. Secondo l’istituto di ricerca Mazziero Research, da tempo specializzato sull’andamento del debito italiano, lo scenario base vede a fine 2020 il rapporto debito/Pil sopra la soglia del 150% (con un deficit superiore al 5%). In quello scenario peggiore, poi, il debito supererebbe il 160% sul Pil con un disavanzo oltre l’8%.
“Dopo il sensibile calo del Pil nel 1° trimestre, che prosegue anche nel 2°, si dovrebbe assistere a una forte ripresa nel 3° e 4° trimestre che verosimilmente potrebbe protrarsi almeno al 1° trimestre del 2021”, ha esordito l’ultimo aggiornamento di Mazziero Research.
“Naturalmente il recupero dell’attività produttiva avverrà con una certa gradualità e con alcune difficoltà derivanti dallo stop prolungato”, si legge in seguito, “le aziende si troveranno di fronte a diverse sfide tra cui il reperimento di componenti e materie prime, la ricostituzione delle scorte e il collo di bottiglia rappresentato dalla saturazione del settore trasporti. Al tempo stesso è abbastanza plausibile che si assisterà a incrementi dei prezzi delle merci e dei servizi di trasporto. E’ prematuro ipotizzare se tali incrementi tenderanno poi ad assorbirsi o diventeranno permanenti, recuperando il basso livello di inflazione degli anni recenti”.
Nella tabella in basso sono rappresentate le stime sul Pil effettuate da Mazziero Research, indicate in intervalli di valori, piuttosto che numeri puntuali: “resta infatti un’elevata aleatorietà sia per il continuo modificarsi delle misure di contenimento sia per l’effettivo dispiegarsi delle misure messe in campo dal governo”, ha precisato l’istituto.
L’importanza di un sostegno europeo
Mazziero Research ha affermato che, in seguito al deciso aumento del peso del debito italiano, saranno sempre più importanti i sostegni di matrice europea che potrebbero garantire un contenimento dei tassi d’interesse futuri.
L’impatto del coronavirus sui conti pubblici “potrebbero in futuro mettere sotto pressione le condizioni di emissione di nuovi titoli di Stato”, ha scritto Mazziero, “diventa pertanto cruciale il poter accedere a una qualche forma di finanziamento comunitario, anche accettando una condizionalità ridotta come ad esempio una garanzia del rimborso qualora uno Stato dovesse decidere di uscire dall’Unione Monetaria”.