NEW YORK (WSI) – Alla soglia dei 70 anni, Bill Gross, tra i finanzieri più noti di Wall Street, nonché uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti (Forbes gli attribuisce una fortuna personale valutata intorno ai 2,2 miliardi di dollari), fa il mea culpa. Nell’ultima nota mensile di Pimco, primo fondo obbligazionario al mondo di cui è co-fondatore- Gross ammette di essersi arricchito “a spese dei lavoratori” e dice di sentirsi in colpa per le persone meno abbienti.
“Dall’inizio della mia carriera – scrive Gross nella nota – ho beneficiato enormemente della leva finanziaria, oltre ad aver goduto di una tassazione agevolata sul mio reddito, grazie alle politiche fiscali dei presidenti Reagan e Bush. Sono diventato ricco alle spalle del lavoratori e per questo comincio a provare un senso di colpa”.
“Dal 1970 a oggi negli Stati Uniti – continua Gross – la percentuale di tassazione sul reddito lordo spettante all’1% è raddoppiato, passando da 10% al 20% attuale. Devo dunque ammettere che l’”1%” di cui faccio parte è cresciuto in una età dorata del credito, in cui il mix finanziamenti facili e una tassazione favorevole hanno favorito l’ampliamento delle attività finanziarie. Tutto questo non è invece successo a chi, invece, ha sempre usato le mani per vivere”.
Ma come pensa Bill Gross di rimediare ai danni fatti?
“Se fate parte dell’1% dei privilegiati – suggerisce Gross agli azionisti di Pimco – dovreste sostenere un aumento delle imposte sul carried interest e sulle plusvalenze. Stanley Druckenmiller e Warren Buffett hanno avanzato una proposta simile… L’era della tassazione più bassa per i capitali rispetto al lavoro deve finire”, ha concluso.