Mediobanca punta sul fintech. La banca d’investimento italiana ha siglato una joint venture con il company builder e investitore early stage londinese Founders Factory, mettendo sul piatto 12 milioni di euro. La partnership è finalizzata ala creazione e all’investimenti in 35 imprese fintech nei prossimi 5 anni, attive in tecnologie avanzate come blockchain e intelligenza artificiale.
Inoltre, Founders Factory e Mediobanca gestiranno un programma di accelerazione per investire e sostenere le imprese fintech early-stage più consolidate, in Italia e all’estero. L’operazione è subordinata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari. Vediamo tutti i dettagli.
Chi è Founders Factory
Founders Factory è stata fondata a Londra nel 2015 da Brent Hoberman, George Northcott, Henry Lane Fox, Jim Meyerle e Julia Brucher. Da allora, ha effettuato 129 investimenti e 13 disinvestimenti (fonte: Crunchbase). Collabora da tempo con la società britannica di servizi finanziari Aviva (cha ha anche investito in Founders Factory, insieme al venture capital early stage londinese Mercuri) e ha sviluppato e investito in circa 50 imprese fintech, tra cui Acre, Qumata e ClearGlass. La joint venture con Mediobanca consolida ulteriormente l’impegno di Founders Factory nel settore, oltre a identificarlo come un operatore di riferimento per l’ecosistema startup in Italia, in una fase di forte sviluppo. Henry Lane Fox, ceo di Founders Factory, spiega:
“Mediobanca è una delle principali istituzioni finanziarie in Italia, con un presidio che si estende in Europa. Ciò rende il gruppo il partner ideale per Founders Factory, considerata l’attenzione che pone sull’importanza della tecnologia per il futuro dei servizi finanziari e sul cambio sistemico che può produrre. Combinando le nostre competenze di venture building e la nostra expertise nel fintech con la tradizione, la maestria finanziaria e le ambizioni internazionali di Mediobanca creiamo una piattaforma formidabile a sostegno dei nostri fondatori di startup fintech”.
Fabio Troiani, presidente di Founders Factory Italia e d ex ceo della società di consulenza italiana Bip, aggiunge:
“Mediobanca si distingue come pioniere tra le banche italiane, dando prova di una visione manageriale davvero innovativa. Collaborando con Founders Factory, si è affiancata a un attore all’avanguardia nel settore. L’approccio pionieristico di Founders Factory, che fonde supporto operativo, capitale di rischio e design dell’innovazione, ha permesso negli ultimi sette anni di conseguire innovazioni trasformative con ritorni di capitale a partner aziendali come Mediobanca”.
Mediobanca e il fintech
In merito all’operazione, il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel (nella foto sopra), ha ricordato:
“In questi anni abbiamo raccolto la sfida che l’impatto della tecnologia ha lanciato anche al settore finanziario. Lo abbiamo fatto nel wealth management con il lancio di CheBanca!, (che dal gennaio 2024 sarà ribattezzata Mediobanca Premier, ndr) nel consumer banking con gli investimenti nel Buy Now Pay Later, così come nel corporate e investment banking con la recente partnership siglata con Arma Partners e vogliamo continuare a servire il talento delle nostre persone e la user experience dei nostri clienti con le soluzioni tecnologiche più avanzate. Con questa joint venture coglieremo le nuove opportunità che si presenteranno, potenziando ulteriormente l’ecosistema tecnologico del gruppo anche attraverso l’adozione di paradigmi innovativi che ci consentano di rispondere efficacemente alle aspettative del mercato”.
La joint venture con Founders Factory si inserisce nel piano strategico di Mediobanca per il 2023-2026, chiamato “One brand, one culture”. Il piano prevede:
- il potenziamento dei canali digitali al fine di proporre una customer experience più efficace;
- l’uso di digitalizzazione ed automatizzazione per ottimizzare i costi.
- l’evoluzione delle piattaforme digitali e l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale a supporto della forza vendita.
In proposito, il group coo Marco Pozzi ha precisato:
“La partnership con Founders Factory è un tassello fondamentale nella roadmap triennale prevista dal piano ‘One brand, one culture’ e ci consentirà di accelerare i percorsi di innovazione che caratterizzano la strategia industriale del gruppo. Collaborare sistematicamente con alcune delle startup più interessanti del mercato internazionale ci consentirà da un lato di contribuire alla crescita di un mercato ad altissimo potenziale quale è il fintech, dall’altro di trasformare i sistemi esistenti sviluppando soluzioni distintive e fortemente innovative”.
Sempre in questo settore, ricordiamo che Mediobanca questo mese, in collaborazione con Cetif Advisory (Università Cattolica) e il supporto del partenariato composto da Reply e Linklaters, ha lanciato la sua prima tokenizzazione delle quote di un fondo di investimento.
Il progetto è sviluppato all’interno della sandbox regolamentare del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), in costante dialogo con le Autorità di vigilanza (Banca d’Italia e Consob). L’iniziativa, approvata da Banca d’Italia il 21 luglio 2022, ha visto il coinvolgimento del Gruppo Mediobanca: la capogruppo nell’attività di coordinamento, Mediobanca sgr come gestore del fondo e CheBanca! come collocatore dello stesso.
Nel dettaglio, per condurre la sperimentazione è stato selezionato il fondo mobiliare aperto armonizzato (OICVM) Mediobanca Global Multimanager 35 di Mediobanca sgr ed istituita una nuova classe (classe T), che a differenza delle altre è rappresentata anche digitalmente attraverso la contestuale emissione di valori digitali (token), volti a documentare i diritti attribuiti ai sottoscrittori delle quote della classe T e gli eventi connessi, che saranno gestiti anche all’interno di una piattaforma informatica basata sulla tecnologia blockchain.