MILANO (WSI) – Mediobanca ha chiuso gli ultimi sei mesi del 2014 con un utile netto in calo del 14,5% su base annuale, a 260,6 milioni di euro, ma i profitti operativi sono saliti del 58% a 321 milioni. I ricavi sono invece cresciuti del 16% a 1.014 milioni.
Va segnalato che la banca, come si legge anche nel comunicato, aveva beneficiato di plusvalenze legate alla gestione del portafoglio titoli.
Nel semestre i ricavi sono cresciuti del 15,9% a 1,014 miliardi di euro con incrementi sia per il margine di interesse (+2,4%), sia per le commissioni nette (+35,5%).
Buona la prova della divisione del corporate e investment banking, che ha registrato un netto miglioramento dell’utile e un ROAC al 9%. Trascinati dalle commissioni, i riicavi hanno chiuso in rialzo del 44%.
L’istituto parla di “sostenuta ripresa delle attività bancarie”, con commissioni nette salite del 36% a 260 milioni, il trading passato da 17 a 83 milioni e il margine di interesse a 548 milioni (+2%).
Il titolo del gruppo scambia in rialzo dell’1,7% in avvio e vale 7,61 euro.
Gli analisti di Kepler Chevreux si aspettevano ricavi totali nel primo semestre pari a 875 milioni di euro, che si traducono in un utile netto di 305 milioni di euro. Gli analisti si aspettano una ripresa dei margini da interessi per la banca. In questo caso il giudizio è hold e il target price a 7,5 euro.
Secondo Citigoup il titolo merita di essere comprato. Il prezzo obiettivo è stato fatto salire a 8,8 da 8 euro. Per Banca Imi il giudizio è pure di buy, con un target price di 8,58 euro.
In conference call Alberto Nagel ha promesso due cose: che rinnoveranno il CdA di RCS, ma ad alcune condizioni, e che venderanno il 3% di Generali nel prossimo esercizio.
“Non abbiamo un diverso orientamento rispetto a quanto comunicato. La partecipazione sarà oggetto di dismissione nel prossimo esercizio”. Così l’amministratore delegato in conference call con le agenzie di stampa, ha espresso l’intenzione di alleggerire la quota nel Leone.
“In banca è cresciuta la convinzione che sarebbe interessante sostituire la partecipazione con un asset o con attività bancarie”.
Mediobanca non pensa invece di vendere la sua partecipazione nel gruppo editoriale Rcs e vuole accompagnare il rinnovo del board “a patto che la lista sia autorevole e di qualità e condivisa dai principali soci” e che lo stesso CdA abbia maggiori poteri rispetto ai due precedenti nell’affrontare i problemi del settore dell’editoria e del profilo finanziario dell’azienda.
(DaC)