“Non siamo interessati nelle operazioni di M&A”, ha dichiarato perentorio Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca.
Le dichiarazioni non lasciano spazio a dubbi: l’istituto, cuore del salotto buono della finanza italiana, ha previsto di giocare un ruolo nel piano di consolidamento del settore italiano solo come consulente.
La banca ha battuto le attese nel primo trimestre contando soltanto sull’attività bancaria mentre nei trimestri passati era stata aiutata anche dai proventi da cessioni di partecipazione.
I primi tre mesi dell’esercizio 2014-15 vedono un utile netto di 160 milioni, sopra il consensus raccolto dalla banca di 120 milioni e leggermente sotto i 171,2 milioni di un anno prima che avevano beneficiato di proventi da cessioni per 80 milioni.
“Abbiamo avuto un trimestre di grande soddisfazione che si è chiuso con utili netti quasi al 100% ascrivibili alla ripresa delle attività bancarie”, ha commentato il Ceo Alberto Nagel in un briefing con la stampa.
Dal punto di vista patrimoniale il Cet1 a fine settembre, calcolato fully phased, è al 12,6%, in linea con il 12,5% di fine giugno. A seguito dei test della Bce non sono necessari interventi né sul capitale né sulle coperture, ha ricordato Nagel che ha sottolineato l’eccesso di capitale di oltre 1,5 miliardi che è scaturito dai test includendo anche l’autofinanziamento dei primi nove mesi del 2014.
Mediobanca parteciperà al consolidamento che seguirà i test della Bce in qualità di banca d’affari sia per le operazioni di M&A che dovrebbero concretizzarsi nei prossimi 18 mesi, prima a livello domestico e poi europeo, sia per i rafforzamenti patrimoniali. “Non siamo invece interessati a M&A in quanto abbiamo intrapreso una forte innovazione nel modello retail”, ha detto il Ceo.
I ricavi sono cresciuti del 24,5% a 525 milioni grazie al raddoppio delle commissioni nette (a 147,2 milioni da 84,4), alla ripresa del trading (a 55,6 milioni da 2,9 milioni) e alla sostanziale tenuta del margine di interesse che cala a 267,1 milioni da 270,5. Il cost/income è sceso al 35% dal 40%.
Nel periodo le rettifiche su crediti sono scese del 6,5% a 120,5 milioni con una copertura sulle partite deteriorate che sale al 53% e un costo del rischio che scende a 157 punti base.
Nel periodo Mediobanca ha rimborsato 1 miliardo di finanziamenti Ltro e ha partecipato alla prima tranche del Tltro per 578 milioni.
L’attività di cessione delle partecipazioni, tuttavia, non si è interrotta ma riprenderà nella seconda parte dell’esercizio, in linea con quanto previsto dal piano d’impresa presentato nel 2013. Per la quota Telecom, pari in trasparenza all’1,6%, è confermata l’intenzione di uscire entro giugno 2015, mentre per quella in Rcs, ferma al 6,2%, “dipenderà dai prezzi e dai mercati”, ha detto Nagel.
Il titolo è partito bene e guadagna nelle prime battute il 2,79% sovraperformando il settore sia in Italia sia europeo. “I numeri del trimestre confermano le solide prospettive di un recupero del core business. Confermiamo la nostra visione positiva sul titolo”, scrive Marco Sallustio di Icbpi nel daily report odierno.
“Ci aspettiamo che il mercato abbia una reazione iniziale positiva grazie al dato sulle commissioni migliore delle attese, al trading stabile e ad alcuni miglioramenti sulla crescita degli impieghi”, spiega Azzurra Guelfi di Citigroup.