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Mediolanum, Bankitalia impone a Fininvest di vendere quota

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MILANO (WSI) – Fininvest ha comunicato che dovrà dismettere la quota della sua partecipazione in Mediolanum che eccede il 9,9% in conseguenza delle disposizioni di Bankitalia, che ha applicato le nuove norme sui conglomerati finanziari e considerato la perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi, indiretto controllante del gruppo assicurativo fondato con Ennio Doris.

Secondo una fonte vicina al dossier, entro tre mesi dovrà essere costituito il trust in cui conferire queste quote eccedenti, pari a circa il 20%, che poi dovranno essere vendute entro un massimo di 30 mesi, come dice anche la nota di Fininvest.

In una nota Mediolanum, del fondatore e amico di Berlusconi Ennio Doris, “prende atto” della notizia e esprime a Berlusconi “totale solidarietà anche in questa circostanza”.

Il titolo Mediolanum ha reagito con una forte flessione alla notizia e poco dopo le 10,30 perde il 3,6% a 4,9740 euro in un mercato debole. Alcuni analisti hanno detto di aspettarsi ancora tensioni fino a che non si chiariranno i termini di questa importante operazione di dismissione.

“Crediamo che la famiglia Doris [l’altro socio fondatore e azionista rilevante di Mediolanum] possa acquistare una quota, ma non superiore al 5% per l`ovvia esigenza di non concentrare tutto il patrimonio in un singolo asset”, commenta un analista che vede “un significativo overhang” sul titolo.

Anche Icbpi dice di aspettarso “pressioni sul titolo, in attesa che vengano chiariti termini e tempistiche”.

SOSPESI I DIRITTI DI VOTO

Nella nota Fininvest spiega che su questa quota eccedente sono sospesi i diritti di voto e che per questo viene meno l’efficacia del patto di sindacato con l’altro socio Ennio Doris. La fonte ha spiegato che sulla partecipazione congelata non potranno essere percepiti dividendi.

La holding che fa capo alla famiglia Berlusconi, secondo l’ultima assemblea di bilancio, risultava avere tramite Fininvest una quota del 30,15%. L’altro socio fondatore Ennio Doris risultava al 29,73% e la moglie Lina Tombolato al 6,75%.

Fininvest fa riferimento nella nota ad un provvedimento di Banca d’Italia, d’intesa con Ivass, del 7 ottobre, pervenuto alla società ieri 9 ottobre. Secondo il provvedimento, tra le misure richieste dagli articoli 24 e 25 del Testo unico bancario, c’è anche la “dismissione della partecipazione in Mediolanum spa eccedente il 9,9% che potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi dalla data della sua istituzione”.

Fininvest riunirà “al più presto”, secondo una fonte, il suo consiglio di amministrazione per esaminare il provvedimento delle autorità e deliberare su questa misura.

Il provvedimento della Banca d’Italia origina dalla nuova disciplina sui conglomerati finanziari, una direttiva che l’Italia ha recepito con il decreto legislativo 53 in vigore dallo scorso aprile.

In base a questa nuova disciplina, la holding Mediolanum è diventata capogruppo di Banca Mediolanum ed è quindi soggetta alle norme sui requisiti di onorabilità di chi partecipa al capitale.

Il fondatore e A.d di Mediolanum Ennio Doris si è detto pronto nel caso ad acquistare “un po’ di punti percentuali” della società se la quota Fininvest di cui Bankitalia ha chiesto l’alienazione finirà poi sul mercato, ma in ogni caso evitando un’Opa.

“Spero che tale quota rimanga nell’ambito della famiglia Fininvest-Berlusconi”, ha però premesso: “Spero che trovino la soluzione così. Perché anche da consulente di investimenti le prospettive di Mediolanum sono molto, molto positive”.

(Reuters-Ansa)