“Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla luce della necessità di finanziamento aggiuntivo emersa a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ha aggiornato le linee guida 2020 sul debito pubblico”, è quanto ha comunicato Via XX Settembre aggiornando il documento che annualmente definisce gli indirizzi strategici di gestione del debito rappresentato dai titoli di Stato, la cui prima edizione era già stata rilasciata a dicembre scorso.
Non cambia il calendario delle aste di titoli di stato già noto a inizio anno, così come i programmi di emissione annunciati prima della Pandemia relativi, fra cui “l’emissione di green bond e il ritorno sul mercato del dollaro”.
Il nuovo documento, che integra il precedente senza sostituirlo, descrive le modalità di gestione delle emissioni di Titoli di Stato per il 2020 sia in asta che mediante collocamenti sindacati, nonché attraverso modalità innovative dedicate agli Specialisti in titoli di Stato. Nel dettaglio vengono previste, fra le altre cose:
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Incremento delle quantità offerte in asta. “Le aste, che continueranno a seguire il consueto calendario e periodicità, vedranno un aumento delle quantità offerte sui vari strumenti e scadenze”, afferma il Mef, “il Tesoro tenderà a distribuire le emissioni aggiuntive sui vari strumenti e scadenze a disposizione, in maniera diluita nel tempo, tenendo conto di volta in volta dell’evoluzione delle condizioni di mercato.
La calibrazione dei volumi offerti al mercato continuerà ad essere tale da dare maggiore peso ai settori con migliore liquidità sul secondario e maggiore profondità di domanda”. - Incremento delle quote dei collocamenti supplementari riservati agli Specialisti. “Attualmente, le quote delle riaperture riservate agli Specialisti, sono pari al 30% per le prime tranche e al 15% per le tranche successive. Quest’ultima quota per i titoli nominali e indicizzati all’inflazione con vita residua superiore ai dieci anni può essere incrementata di un ulteriore 5%”, ha comunicato il ministero. “A partire dalle aste dei titoli a medio-lungo termine tenutesi in data 31 marzo 2020, il Tesoro si riserva la facoltà di derogare ai limiti sopra menzionati, titolo per titolo, aumentando discrezionalmente la quota delle riaperture dei titoli nominali e indicizzati all’inflazione, a prescindere dalla loro vita residua. Anche in questo caso, tale decisione verrà resa nota nei comunicati stampa recanti l’annuncio delle aste ordinarie”.
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Maggiore ricorso alla modalità di collocamento tramite sindacato per il lancio di nuovi benchmark. “Vista l’importanza, in tale contesto di mercato, di far sì che l’ammontare delle prime tranche dei titoli in emissione sia ben distribuito tra gli investitori finali e di dimensione tale da garantire sin da subito un’adeguata performance sul mercato secondario, il Tesoro potrà ricorrere al sindacato di collocamento per il lancio di nuovi benchmark anche su scadenze diverse rispetto a quelle tradizionalmente riservate a tale tipologia di emissione.
Pertanto, non è esclusa la possibilità di avvalersi di questa modalità di emissione per l’introduzione di nuovi titoli con scadenza pari o inferiore ai 10 anni sia sul comparto nominale che indicizzato all’inflazione”.
Sul fronte delle emissioni destinate al mercato retail, pensate per contribuire al finanziamento delle spese per l’emergenza e per il rilancio dell’economia nazionale, viene confermata “almeno una nuova emissione del Btp Italia nelle caratteristiche già note al mercato nonché il lancio di un nuovo strumento dedicato ai risparmiatori privati che potrà essere proposto in più occasioni durante il 2020”.